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domenica 23 settembre 2012


Dalle zolle spunta una bomba
OSTIGLIA. Stava arando col trattore un terreno vicino a casa, in via Cascine a Correggioli. Improvvisamente, tra le zolle di terra, ha visto emergere un grosso proiettile, dieci centimetri di diametro per mezzo metro di lunghezza e ha bloccato il trattore. Una rotata in più o in meno e la bomba - un residuato bellico risalente alla Seconda Guerra Mondiale - perfettamente intatto, avrebbe potuto esplodere. Per fortuna il pericolo è stato scongiurato dalla prontezza dell'agricoltore, Roberto Oltramari, che ha visto in tempo l'ordigno emergere dal terreno e subito l'ha riconosciuto. Ha così allertato la polizia stradale di Ostiglia, che in pochi minuti era già sul posto.
È successo ieri pomeriggio all'una. La pattuglia della Stradale subito ha recintato l'area, peraltro vicina al nucleo abitato, e avvisato la prefettura e il Comune.
Dopodiché sono stati chiamati gli artificieri. Intanto sono stati informati anche i residenti della zona, affinché nessuno si avvicini all'area recintata.
Certo, il proiettile, che probabilmente era stato inserito in un cannone da campagna con funzione da contraerei, giace sepolto sotto la terra da quasi sett'anni e non è mai successo nulla. Però, essendo inesploso, è potenzialmente attivo quindi pericoloso.
Il nucleo artificieri già domani sarà in sopralluogo, dopodiché la bomba sarà fatta brillare, probabilmente in loco.
I ritrovamenti di ordigni bellici sono ormai una consuetudine nella nostra provincia.
Vengono perlopiù ritrovati proiettili di cannoni usati batteria della contraerei . La Seconda Guerra ha prodotto due diversi tipi di cannoni contrarerei, con due diverse modalità di impiego: pezzi di piccolo calibro (40 mm) con alta cadenza di tiro ed elevata mobilità tattica e pezzi di grosso calibro (90 mm) con maggiore gittata ma minore mobilità tattica e minore velocità. (d.m.)
Fonte: http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/03/23/news/dalle-zolle-spunta-una-bomba-1.3717085
Bomba sulla Pompeiana, si muove il commissariato
Fermo Bomba della seconda guerra mondiale rinvenuta in un campo nei pressi della strada Pompeiana: avviato l'iter per l'arrivo degli artificieri
sabato, 24 marzo 2012 - Già nella mattinata di ieri gli agenti del Commissariato di Polizia di Fermo si sono recati sul posto per i relativi accertamenti ed hanno interdetto lo spazio dov'è stata rinvenuta, dal signor Ilario Ferroni, la spoletta risalente alla seconda guerra mondiale. Sempre ieri tutti i documenti del caso sono stati inviati agli uffici della Prefettura di Fermo che provvederà nell'immediato ad allertare gli artificieri del genio militare.
"Quando i cittadini rinvengono residuati bellici del tipo spolette o bombe – spiega il vice prefetto Francesco Martino - devono immediatamente andare in una caserma di polizia o carabinieri per fare le dovute denunce di quanto trovato in modo tale che le istituzioni competenti possano avviare le procedure di rito. Questo è quanto mai importante per la sicurezza".
Dopo la segnalazione fatta dal signor Ilario Ferroni al Corriere Adriatico, la Prefettura ha chiesto formalmente sia al commissariato di polizia che al comando dei carabinieri se nell'ultimo periodo erano arrivate segnalazione della presenza della bomba in questione in zona Pompeiana. Vice prefetto che ha convocato il maresciallo dei carabinieri chiedendo di visionare tutti i documenti sul caso.
L'ultima segnalazione risale al 2007 e dalle carte risulta che c'è stato l'intervento degli artificieri che hanno effettuato la bonifica facendo brillare gli ordigni in questione. A parte quel caso non sono emerse nuove segnalazioni.
Ieri comunque, grazie all'impegno degli uffici competenti, c'è stata una nuova mobilitazione generale per garantire la sicurezza dell'area in questione e del lavoro quotidiano nei campi del signor Ilario Ferroni. Non resta ora che attendere l'arrivo degli artificieri che faranno brillare la bomba rendendo innocuo il residuato bellico. Basti pensare che sono state venti, nel corso degli anni, le bombe rinvenute in quella zona.
Fonte: http://sfoglia.corriereadriatico.it/Articolo?aId=1271354
Il mio commento:
Signor Prefetto, Lei ha tutta la nostra solidarietà! Noi siamo qui dal 2005 a cercare di spiegarlo agli italiani!
Fratticiola, nei campi un ordigno bellico
Ritrovato da alcuni tagliatori di legna che l'avevano urtato con l'auto. Ordinanza del sindaco per la messa in sicurezza
PERUGIA - Un ordigno bellico della Seconda guerra mondiale dimenticato per sei decenni a lato di una stradina di campagna. A riportarlo alla luce sono stati alcuni tagliatori di legna, che avevano urtato il proiettile di artiglieria inesploso con la loro macchina mentre percorrevano un sentiero sterrato, che dalla strada per Fratticiola porta in mezzo ai campi. Sul posto, l'erba tagliata da pochi giorni ha permesso di individuare l'ordigno, lungo circa 40 centimetri e di 15 di diametro, che il conducente dell'auto sembra abbia inizialmente scambiato per un sasso che intralciava la marcia.
I carabinieri della stazione di Farneto di Colombella hanno delimitato l'area con cordoni di nastro segnaletico e messo in sicurezza la zona, vietando l'accesso per motivi di sicurezza. Disposizioni ribadite dal sindaco, Wladimiro Boccali, in un'ordinanza comunale emessa ieri.
Il ritrovamento del proiettile da artiglieria «in discreto stato di manutenzione», si legge nell'ordinanza del sindaco, è avvenuto in Strada per Fratticiola Selvatica, all'altezza del Km. II in un terreno agricolo di proprietà della Civitella D'Arna Società Semplice. «La presenza dell'ordigno - si legge nel documento firmato dal primo cittadino - rappresenta comunque fonte di rischio e di potenziale pericolo e richiede l'adozione di idonee misure di sicurezza. Alla proprietà - continua il testo dell'ordinanza - l'assoluto divieto di accesso alla zona di pericolo al fine di impedire a chiunque di avvicinarsi sia in maniera volontaria che accidentale, fino ad avvenuta bonifica».
Fonte: http://www.giornaledellumbria.it/article/article23289.html
Santo Stefano al Mare: trovato ordigno bellico ai bordi della pista ciclabile, in arrivo gli artificieri
16/02/2012 - Un ordigno bellico, presumibilmente una granata da mortaio risalente alla Seconda Guerra Mondiale, è stato ritrovato questo pomeriggio ai bordi della pista ciclabile a Santo Stefano al Mare. Il tratto in questione è quello all'altezza del centro storico del comune. Sul posto si sono subito recati i carabinieri della locale stazione, il sindaco Marcello Pallini ed il personale di Area 24.
L'ordigno, ritrovato dal personale della cooperativa Il Cammino che stava effettuando i consueti interventi di manutenzione sulla pista ciclabile, è in una porzione di giardino che separa il tracciato con l'Hotel Anthurium. La zona è stata immediatamente transennata ed interdetta al pubblico. Ora si sta attendendo l'arrivo degli artificieri che effettueranno un primo sopralluogo. La granata, lunga circa 30 centimetri, è senza spoletta con un conseguente maggior pericolo.
"Attendiamo l'arrivo degli artificieri e poi valuteremo la situazione - ha commentato il sindaco di Santo Stefano al Mare Marcello Pallini - presumibilmente questo ordigno non era li da molto, in quanto vengono effettuati spesso dei lavori di pulizia e nessuno l'ha mai visto. Ci sono alcune case a circa 50 metri di distanza ma non sono a rischio. Per questo, allo stato attuale, oltre ad isolare la zona di pista in questione, non abbiamo assunto alcun altro provvedimento".
Fonte: http://www.sanremonews.it/2012/03/16/leggi-notizia/argomenti/cronaca/articolo/santo-stefano-al-mare-trovato-ordigno-bellico-ai-bordi-della-pista-ciclabile-nel-centro-storico.html
Nella ghiaia spunta la bomba
COSTA DE' NOBILI – Oggi alle 11 a Costa dè Nobili è stato ritrovato un ordigno bellico. Il rinvenimento è avvenuto presso il deposito della ditta Vaga srl. All'interno di un cumulo di ghiaia proveniente dalle cave del fiume Trebbia è infatti spuntato un ordigno da mortaio. La bomba, in mediocre stato di conservazione – presumibilmente residuato dell'ultimo conflitto mondiale – è stata adeguatamente protetta in attesa dell'intervento di personale specializzato dell'esercito. Sul posto i carabinieri.
Fonte: http://www.vogheranews.it/wp/2012/03/costa-de-nobili-15032012-nella-ghiaia-spunta-la-bomba/
BACOLI / Operaio scopre 3 ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale sulla spiaggia del Fusaro
BACOLI - Ad appena un mese di distanza dal ritrovamento di una bomba a mano, altri proiettili di artiglieria pesante risalenti alla Seconda Guerra Mondiale sono venuti alla luce sulla spiaggia del Fusaro, a Bacoli. Questa volta la sabbia ha restituito 3 proiettili di artiglieria pesante della lunghezza di circa mezzo metro. La scoperta è stata fatta questa mattina poco dopo le 10 durante i lavori di scavo in un complesso di proprietà privata all’interno del parco Quarantennale in via Cavitello.
LA SCOPERTA – A rinvenirli un operaio della ditta DMD impegnata nei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo del complesso immobiliare “Ex colonia marina Lorenzo Pasquinelli”. Nella fattispecie l’operatore, durante le operazioni di scavo per la realizzazione di una piscina, si insospettiva della presenza dei tre strani oggetti misti al terreno finiti nella benna dell’escavatrice che stava manovrando. Sul posto in quel momento c’era anche l’archeologa incaricata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. Trovatisi di fronte ai residuati bellici inesplosi, i due immediatamente avvertivano il responsabile del cantiere che faceva scattare le misure di sicurezza all’interno del cantiere. Sul posto giungevano i carabinieri della stazione di Bacoli diretti dal maresciallo Carmine Napolitano e i militari della compagnia di Pozzuoli che disponevano la chiusura dell’area.
SMINAMENTO - Interdetta la zona dello scavo, nella quale ora sono state fermate tutte le operazioni di scavo, per i prossimi giorni è previsto l’arrivo degli artificieri che oltre a far brillare gli ordini dovranno provvedere allo sminamento dell’intera area. Il timore è che in quell’area possano esserci altri residuati bellici. Ipotesi avvalorata dal precedente rinvenimento, che risale ad appena un mese fa quando sempre durante gli stessi lavori fu rinvenuta una bomba a mano poi successivamente fatta brillare dagli artificieri.
GENNARO DEL GIUDICE
Fonte: http://www.cronacaflegrea.it/bacoli-operaio-scopre-3-ordigni-bellici-della-seconda-guerra-mondiale-sulla-spiaggia-del-fusaro-le-foto/


Troina. Artificieri esercito fanno brillare ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale
13 Marzo 2012
Troina. Gli artificieri dell'Esercito hanno provveduto al brillamento di un ordigno bellico risalente al secondo conflitto mondiale che un allevatore di Troina aveva rinvenuto in un suo terreno in contrada Feudo Grande.
L'allevatore aveva segnalato la presenza del sospetto ordigno ai Carabinieri, che avevano attivato la procedura per l'intervento di bonifica.
Sovente nelle campagne di Troina sono stati rinvenuti residuati bellici inesplosi, tutti risalenti al secondo conflitto mondiale. Nell'agosto del 1943, infatti, nell'area di Troina compresa fra le contrade di monte Acuto e Femminamorta, i tedeschi avevano dislocato la resistenza contro l'avanzata della Prima Divisione dell'esercito statunitense.
Dallo scontro che ne nacque, passato alla storia come la "Battaglia di Troina", persero la vita numerosi cittadini troinesi.
Per le sofferenze patite dalla cittadinanza in quel periodo, il comune di Troina è stato insignito della Medaglia d'Oro al Valore Civile.
Sandra La Fico
Fonte: http://www.vivienna.it/2012/03/13/troina-artificieri-esercito-fanno-brillare-ordigno-bellico-risalente-al-secondo-conflitto-mondiale/

Residui bellici, un conto aperto ancora da pagare
I fondi per la bonifica delle bombe del conflitto ad Anzio
Bombe a caro prezzo. Nel territorio di Anzio, a circa 70 anni dal termine della seconda guerra mondiale, ancora si paga il prezzo del conflitto, che ha lasciato tracce indelebili nella memoria dei cittadini, ma anche nelle tasche dei contribuenti. Nella zona di Padiglione, dove dovrebbe sorgere la nuova Città artigiana, anche di recente l'Amministrazione comunale ha dovuto deliberare una spesa di oltre 70mila euro per le operazioni di bonifica degli ordigni bellici tornati alla luce.
Un'operazione necessaria considerati i lavori di scavo della zona, anche per garantire la sicurezza dei cittadini, ma di certo alcune cifre hanno lasciato basiti molti cittadini. Nella delibera di spesa si fa riferimento anche ad un transennamento dell'area dove erano presenti gli ordigni e alla presenza di un servizio di vigilanza, attività affidate con "somma urgenza" alla stessa ditta incaricata della bonifica, un'azienda della provincia di Caserta , chissà perché non una società della zona. Il tutto per un totale superiore agli 83mila euro, predisposti immediatamente sempre in virtù della "somma urgenza".
«Mi sembra davvero un esborso eccessivo- ha riferito Antonio C, ingegnere ambientale-. Con la stessa cifra si poteva bonificare gran parte della città e non solo un quartiere, per non parlare dei soldi che potrebbero essere investiti nei servizi sociali e nel rilancio della città. Non è la prima volta che assistiamo inermi a finanziamenti così repentini e cospicui, basti pensare alla nuova pista ciclabile realizzata al quartiere Zodiaco, per la quale sono stati investiti circa 200mila euro di soldi pubblici, quando con la metà si poteva non solo dare vita alla pista, ma risistemare anche gran parte della zona, dove il degrado regna incontrastato. In un momento cos' delicato per l'economia locale e nazionale, certi sprechi non sono più tollerabili». Sarebbe da augurarsi che non ci siano più bombe nel sottosuolo, onde evitare altre somme urgenze.
Marcello Bartoli
Fonte: http://www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7666

Residui bellici, un conto aperto ancora da pagare
I fondi per la bonifica delle bombe del conflitto ad Anzio
Bombe a caro prezzo. Nel territorio di Anzio, a circa 70 anni dal termine della seconda guerra mondiale, ancora si paga il prezzo del conflitto, che ha lasciato tracce indelebili nella memoria dei cittadini, ma anche nelle tasche dei contribuenti. Nella zona di Padiglione, dove dovrebbe sorgere la nuova Città artigiana, anche di recente l'Amministrazione comunale ha dovuto deliberare una spesa di oltre 70mila euro per le operazioni di bonifica degli ordigni bellici tornati alla luce.
Un'operazione necessaria considerati i lavori di scavo della zona, anche per garantire la sicurezza dei cittadini, ma di certo alcune cifre hanno lasciato basiti molti cittadini. Nella delibera di spesa si fa riferimento anche ad un transennamento dell'area dove erano presenti gli ordigni e alla presenza di un servizio di vigilanza, attività affidate con "somma urgenza" alla stessa ditta incaricata della bonifica, un'azienda della provincia di Caserta , chissà perché non una società della zona. Il tutto per un totale superiore agli 83mila euro, predisposti immediatamente sempre in virtù della "somma urgenza".
«Mi sembra davvero un esborso eccessivo- ha riferito Antonio C, ingegnere ambientale-. Con la stessa cifra si poteva bonificare gran parte della città e non solo un quartiere, per non parlare dei soldi che potrebbero essere investiti nei servizi sociali e nel rilancio della città. Non è la prima volta che assistiamo inermi a finanziamenti così repentini e cospicui, basti pensare alla nuova pista ciclabile realizzata al quartiere Zodiaco, per la quale sono stati investiti circa 200mila euro di soldi pubblici, quando con la metà si poteva non solo dare vita alla pista, ma risistemare anche gran parte della zona, dove il degrado regna incontrastato. In un momento cos' delicato per l'economia locale e nazionale, certi sprechi non sono più tollerabili». Sarebbe da augurarsi che non ci siano più bombe nel sottosuolo, onde evitare altre somme urgenze.
Marcello Bartoli
Fonte: http://www.cinquegiorni.it/news.asp?id=7666
Il mio commento

Gentile Marcello Bartoli purtroppo l'Italia tutta è costretta a pagare errori del passato (…). Ovviamente in questo caso la seconda guerra mondiale ha ridotto il nostro paese in una vera discarica bellica colma di bombe d'aereo a causa dei numerosi Bombardamenti aerei patiti dalle nostre grandi o piccole città. Non solo, al termine delle missioni strategiche inglesi, l'aviazione americana ha dato il via al bombardamento tattico, vale a dire colpire dall'alto ponti ferroviari, stradali, stabilimenti, capannoni, etc…La 12a Forza Aerea interveniva anche a sostegno dei movimenti militari in terra come per esempio lo sbarco di Anzio il quale nelle convinzioni angloamericane rappresentava più soluzioni: la prima sbloccare empasse militare della battaglia di Cassino (…) la seconda aprire una via per la conquista o liberazione della Città Eterna. Lo sbarco (22/1/44) già produce i primi colpi inesplosi e interrati, le armate americane devono stroncare le vie di comunicazione, bloccare i rifornimenti tedeschi con destinazione Cassino. Tuttavia intenzioni a parte, la guerra di terra nella sacca di Anzio termina (…) dopo quattro mesi, cioè il 4 giugno dello stesso anno. Ovviamente in questo lungo periodo il sottosuolo è colmato da bombe d'aereo sia alleate, sia tedesche, di mine tedesche, di colpi di cannone di entrambi gli schieramenti militari e di tutto ciò che è stato volutamente sotterrato da militari in ritirata o nel corso di "semplici" avanzamenti. Ovviamente la guerra è l'errore/orrore più grande dell'umanità e chi la produce non pensa affatto a ciò che accade al termine della disputa armata. I costi per vinti e vincitori superano di gran lunga le spese per la stessa guerra: ricostruzione dei paesi, infrastrutture danneggiate e tanto ma tanto altro. E tra questi costi è indispensabile includere la bonifica bellica, per mezzo della quale diventa possibile ricostruire. Naturalmente lei chiederà: ma nel 2012 è possibile che questi residuati bellici possano rappresentare un pericolo per i cittadini…? A questo proposito, evitando i rinvenimenti occasionali del passato remoto le ricordo l'ordigno segnalato da uno sportivo nella pineta di Castel Fusano il 15 dicembre 2010. Sempre lo stesso anno, ma il 18 ottobre un automobilista (Nettuno) mentre percorre con il proprio mezzo la via Alberone, improvvisamente urta un residuato bellico della seconda guerra mondiale, il protagonista dichiara al giornalista: "la bomba era proprio al centro della strada". incredibile ma vero.! Ma perché la bomba si trovava in quel punto..? La logica dovrebbe aiutarci a sciogliere lo strano enigma: "Qualche camion l'ha persa mentre inconsapevolmente trasportava terreno e granate da qualche cava o cantiere della zona". Per evitare d'essere ripetitivo poso l'ultimo esempio: "Il casuale rinvenimento del 9 giugno 2011, quando in via Orazio dello Sbirro alcuni dipendenti municipali impegnati in operazioni di scavo rinvengono un piccolo residuato bellico". Alla luce di tutto questo ancora una volta ripeto che i residuati bellici del tipo esplodente ancora oggi rappresentano un gravissimo pericolo per cittadini e operai che scavono in aeree non bonificate. A sostegno di ciò che scrivo rammendo la bomba d'aereo esplosa la notte del 26 settembre 2011 nei pressi di Fermo al fianco della linea ferroviaria che unisce Porto Sant'Elpidio a Porto San Giorgio creando oltre al grande cratere enormi disagi per più giorni. Perciò è buona norma considerare "IN OGNI CASO", il residuato bellico sempre attivo e pericoloso. Spero d'essere stato d'aiuto nel far comprendere quanto sia importante la bonifica preventiva o sistematica prima d'iniziare operazioni di scavo. Per quanto riguarda cifre, paragoni e ciò che pensa l'ingegnere ambientale Antonio C. posso (come addetto ai lavori) affermare che con le cifre da lui indicate al massimo si possono bonificare 100.000 metri quadri e no "gran parte di Ostia". Per quanto riguarda il resto vorrei ricordare all'ingegnere che nel 1944 nasce la scuola sminamento di Capua, senza togliere nulla a nessuno i miei più grandi "maestri" sono stati di Caserta e Asiago.

Stima e simpatia

Giovanni Lafirenze

Ordigni da mortaio e cannone. Nuovo stop al cantiere del piano Botta
di Carlo Ruocco
Sarzana, 9.3.2012

Nuovo ritrovamento di materiale bellico nei cantieri del progetto Botta e nuova sospensione dei lavori.
Questa mattina la polizia è stata allertata dopo che gli operai hanno rinvenuto nel terrapieno di un edificio diroccato, a ridosso del muro di cinta che da sua via Emiliana, trentasei ordigni da mortaio e due proiettili da cannone in pessimo stato di conservazione.
L'area sulla quale sorgevano i vecchi depositi di materiale ferroso era appartenuta in passato all'industriale del ferro Bigagli. Il materiale bellico è in pessimo stato di conservazione, ma può costituire comunque un pericolo per gli abitanti del palazzo confinante, dove si trova l'agenzia ippica, in quanto i proiettili sono pieni di esplosivo. La prossima settimana è previsto l'intervento degli artificieri. Saranno loro a decidere se nel corso delle operazioni di rimozione gli edifici confinanti dovranno essere fatti evacuare.
La possibile presenza di ordigni bellici nell'area era stata segnalata dagli stessi proprietari di un tempo, che a loro volta avevano raccolto le testimonianze degli anziani operai dei laboratori artigianali sorti su via Muccini. E' stato detto e scritto che si tratterebbe di depositi di materiali esplosivi creati dai partigiani dopo la guerra per un'eventuale insurrezione armata. Ieri abbiamo incontrato in via Emiliana il partigiano "Loris". Alto, magro, una ancor folta capigliatura bianca, alla soglia dei novant'anni, percorreva la strada con passo spedito verso il centro città. Lo abbiamo avvicinato. Ci ha fornito solo il nome di battaglia e non ha voluto essere fotografato. Gli abbiamo riferito del ritrovamento e posto la domanda: ma può davvero trattarsi di un deposito partigiano?
"Di esaltati dopo la guerra ce n'erano. Io dopo la Liberazione dopo venti mesi di battaglie sui monti dell'Apennino ligure, toscano ed emiliano, non ho toccato neppure più una pistola. Ma qualche esaltato c'era. Mi sembra strano però bombe di mortaio. Non avevamo mortai, tanto meno cannoni. Forse un mortaio sì. Ma non ci giurerei".
Altrimenti a chi potrebbero essere appartenute?
"Quando gli eserciti si ritirarono, abbandonarono qua e là depositi di munizioni, magari nascosti alla bell'e meglio. Bisognerebbe vedere di che tipo di munizioni si tratta prima di dire chi le ha abbandonate o nascoste".

Fonte: http://www.sarzanachebotta.org/2012/03/ordigni-da-mortaio-e-cannone-nuovo-stop-al-cantiere-del-piano-botta/
Ordigno bellico ritrovato a Faicchio nel Beneventano
08 Marzo 2012
Un ordigno bellico probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale è stato trovato stamattina a Faicchio, in località Mazzucchi, nel beneventano.. Alcuni operai di una ditta edile lo hanno trovato mentre stavano eseguendo lavori di scavo all`interno di un cantiere per conto della locale amministrazione comunale.Sul posto sono giunti i carabinieri della stazione di San Salvatore Telesino e hanno accertato che si tratta di un proiettoile d`artiglieria di una lunghezza di 65 centimetri e diametro di 14, in cattivo stato di conservazione. Il cantiere è stato messo in sicurezza e la zona debitamente recintata: sono state avviate le procedure per le operazioni di brillamento.
Fonte: http://www.campanianotizie.com/cronaca/benevento/17841-ordigno-bellico-ritrovato-a-faicchio-nel-beneventano.html
Villaseta, rinvenuto ordigno bellico
Un ordigno bellico è stato rinvenuto ieri a Villaseta da alcuni operai impegnati i lavori edili. Immediatamente è scattato l'allarme. Sul posto si sono subito recati i vigili del fuoco e i carabinieri della locale Stazione. I lavori sono stati bloccati e la zona transennata. Oggi arriveranno gli artificieri che si dovranno occupare della distruzione del residuato bellico. Non si sa ancora che questo verrà fatto brillare sul posto o se verrà trasportato altrove per la distrizione.
Fonte: http://www.agrigentoflash.it/2012/03/07/villaseta-rinvenuto-ordigno-bellico/
Al via dalle 8 del 29 febbraio il disinnesco degli ordigni bellici a Jesolo e San Donà di Piave (Ve)
Nei territori dei comuni di San Donà di Piave e Jesolo, in provincia di Venezia, sono stati ritrovati 3 ordigni residuati bellici a caricamento speciale che risalgono alla Prima Guerra mondiale.
Le operazioni per il trasporto e il brillamento delle bombe, definite in prefettura nel corso di una serie di riunioni preparatorie, inizieranno domani alle 8 e si concluderanno venerdì 2 marzo. Saranno condotte, per l'aspetto tecnico operativo, dal Centro tecnico logistico interforze (Cetli) di Civitavecchia e dal 3° Reggimento Guastatori di Udine. Il coordinamento spetta alla prefettura, con la collaborazione del Nucleo batterio chimico radiologico del Comando provinciale dei Vigili del fuoco e la presenza dell'ambulanza del servizio unico emergenza 118 di Venezia.
L'area interessata dalle operazioni sarà sgomberata per un raggio di circa 900 metri, sottoposta a divieto di sorvolo e alla sospensione di caccia e pesca nelle zone circostanti.Saranno sgomberate alcune abitazioni a Jesolo. Le persone evacuate saranno ospitate assistite dai servizi sociali del comune.
Fonte: http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/sezioni/sala_stampa/notizie/dalle_Prefetture/2012/0101_2012_02_28_brillamento_ordigni_Jesolo_.html
Residuo bellico ritrovato a Capua, riunione in prefettura
Nella mattinata di ieri si è svolta presso la Prefettura di Caserta una riunione avente ad oggetto la programmazione delle operazioni di brillamento dell'ordigno bellico, di rilevanti proporzioni (250 lbs.), rinvenuto nei giorni scorsi nel territorio comunale di Pastorano, nei pressi del casello autostradale di Capua.
Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti della Provincia di Caserta, del Comune di Pastorano, della Polizia Stradale, della Polizia di Stato, dell'Arma dei carabinieri, della Guardia di Finanza, del servizio 118, del 21° Rgt. Genio Guastatori, del 2° FOD, del Corpo Forestale dello Stato, della GEA s.r.l. Bonifica Bellica, del COA Polstrada di Napoli, dell'ANAS, della Autostrade per l'Italia S.p.A. e del 10° Reparto Infrastrutture.
Nel corso dell'incontro sono state verificate le misure attuate per la messa in sicurezza del sito in cui è stato rinvenuto l'ordigno ed è stata avviata la predisposizione del piano che entro qualche giorno comporterà il brillamento dello stesso.
Un'ulteriore riunione si terrà venerdì 2 marzo per definire i dettagli operativi dell'intervento....

Fonte: http://www.julienews.it/notizia/cronaca/residuo-bellico--ritrovato-a-capua-riunione-in-prefettura/102766_cronaca_2.html

Bomba inglese scoperta a 15 metri
dallo svincolo dell'autostrada A1

di Claudio Coluzzi
CASERTA - Certo il pilota che ha sganciato quelle bombe, mezzo secolo fa, non avrebbe mai immaginato che tra i danni ci sarebbe stata la chiusura al traffico di un tratto dell'A1 nel 2012. E invece è andata proprio così. Ieri mattina i tecnici della Gea, societa specializzata nella bonifica da ordigni bellici, ha scoperto, a 15 metri dallo svincolo autostradale di Capua, un ordigno da 250 libbre di fabbricazione inglese.
La bomba è venuta fuori nel corso delle indagini, commissionate dalla Società Autostrade, in un'area in cui dovrà essere installato un impianto a panneli fotovoltaici. Immediatamente sul posto sono giunti gli artificieri del XXI Reggimento dell'Esercito e la Polstrada ha seguito le fasi della perimetrazione e messa in sicurezza dell'area.
«Si tratta di un ordigno molto potente - dice Fabrizio Comparini che insieme a Luca è ai vertici della Gea - ed ha un innesco ritardato di circa 6 giorni. Per questo dovrà trascorrere una settimana per poi procedere in tutta sicurezza alle operazioni di brillamento».
Nel frattempo la Società autostrade si prepara a chiudere al traffico la corsia sud dell'A1 nel tratto compreso tra Capua e S. Maria Capua Vetere. La circolazione verrà instradata, a corsie ridotte, sull'altra carreggiata. Qualche disagio per gli automobilisti è quindi da mettere in conto, anche perchè dovrebbe essere chiuso anche il casello di Capua dell'A1.
Ma alla fine quella bomba verrà neutralizzata e non potrà più rappresentare un pericolo. Nemmeno in tempo di pace e distanza di molti anni dal momento in cui era stata sganciata per colpire le armate tedesche che si ritiravano verso il Nord in seguito all'avanzata degli Alleati.

In Foto:
Amedeo Postiglione Assistente Tecnico e artificiere bcm
Fabrizio Comparini
Maresciallo Ferdinando D'Antona,
Assistente Tecnico BCM Palunbo
Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=182469&sez=CAMPANIA
SCATTA LA PRESCRIZIONE PER LE CASE DANNEGGIATE DALL'ORDIGNO
OSTIGLIA
Condannati in primo grado per crollo colposo per l'ordigno bellico interrato esploso ad Ostiglia nel maggio del 2003, ieri mattina la prima sezione penale della corte d'appello di Brescia ha dichiarato prescritto il reato. Ad impugnare la sentenza del tribunale di Mantova erano stati l'ex sindaco di Ostiglia Graziella Borsatti e l'ex prefetto di Mantova Gianni Ietto, condannati in primo grado rispettivamente a otto mesi e un anno, pena sospesa, in qualità di autorità comunale e provinciale di protezione civile. La corte bresciana ha però confermato tutto il resto della sentenza per quanto riguarda le parti civili e la provvisionale pattuita.
Per il crollo delle due abitazioni ex sindaco ed ex prefetto erano stati condannati a versare alle parti civili - le famiglie Sergio Soliani e Giovanni Ferrari, proprietari degli immobili danneggiati - una provvisionale immediatamente esecutiva di 180 mila euro, con danno da liquidarsi in separato giudizio. Un prima parte è stata liquidata,ora per i legali delle parti civili, in attesa della motivazione della nuove sentenza, si apre la strada del recupero delle somme rimanenti. Per decenni le famiglie Soliani e Ferrari avevano dormito su una grossa bomba d'aereo di fabbricazione americana, del peso di 500 libbre, residuato bellico della seconda guerra mondiale. L'esplosione era avvenuta la notte del 20 maggio 2003. Un boato tremento che fece tremare i due edifici, danneggiandoli gravemente. Per questo disastro che - fortunatamente non ha coinvolto persone -erano finiti a processo, con l'accusa di crollo colposo, l'allora sindaco Graziella Borsatti e il prefetto Gianni Ietto, mentre a conclusione delle indagini furono prosciolti due funzionari della prefettura. Ietto e la Borsatti erano finiti nei guai perché il primo in qualità di capo della protezione civile, essendo prefetto, e la Borsatti come sindaco, ai fini dell'emanazione - come aveva sostenuto l'accusa - dei provvedimenti doverosi in materia di protezione civile, non si sarebbero adoperati per ottenere l'ordinanza della presidenza del Consiglio dei Ministri o del ministero dell'Interno per rimuovere l'ordigno bellico al fine di evitare un evento dannoso. Non avrebbero, insomma, seguito quel percorso che le normative prevedono per ottenere una delibera dello stato di emergenza. La vicenda era partita da una lettera del 1985 trovata dalla proprietaria di una delle case coinvolte dall'esplosione, lettera che faceva riferimento ad una missiva del 1955 che parlava della presenza di una bomba in quella zona. Entrambe furono inviate al sindaco e ai carabinieri di Ostiglia. Ma solamente nel 2001 la prefettura - pare su sollecitazione della Borsatti - dispose una bonifica superficiale, dalla quale non era emersa la presenza di nessun ordigno.

Fonte:
http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/01/18/news/case-danneggiate-dall-ordigno-bellico-scatta-la-prescrizione-1.3082528
POZZO E RESIDUATI BELLICI
Il 13 gennaio la notizia giunge per mezzo del quotidiano web ilgiornalediragusa.it: "Un agricoltore mentre svolge operazioni di riordino e manutenzione in un pozzo situato nel campo agricolo di sua proprietà in contrada Mazzara riviene numerosi residuati bellici".
La vecchia cisterna da tempo adibita ad accogliere acqua anche per l'irrigazione del terreno coltivato oggi è colma di fango, tuttavia il contadino non ha dubbi: i pezzi di ferro che vede nel piccolo pantano sono vecchi fucili, perciò allerta le Forze dell'Ordine appartenenti al Commissariato di Vittoria (Ragusa).
La Polizia già impegnata in ordinarie operazioni di controllo sul territorio, interviene in tempo reale accertando la natura di quei pezzi del passato: "6 fucili, 16 pistole mitragliatrici di caratteristiche varie oltre a 5 canne, 22 caricatori e 1235 munizioni di vario calibro, etc...".
Naturalmente tutto questo può stupire, ciò nonostante se rievochiamo i tempi della seconda guerra mondiale possiamo comprendere le ragioni storiche del rinvenimento di quelle vecchie armi.
Il Comune di Vittoria è posizionato a pochi chilometri dal mare e tra Gela, Licata, Ragusa, Modica, Comiso ( sede di aeroporto militare), Pozzallo e Siracusa, ovviamente questi luoghi ricordano i giganteschi movimenti militari a causa dello sbarco anglo-amicano del 10 luglio 1943, le numerose battaglie lasciano sepolti un indefinibile numero di ordigni inesplosi.
Non solo, mentre le truppe dei Generali Patton e Montgomery avanzano conquistando o liberando Paesi e Città, un gran numero di militari dell'Asse impegnati a difesa dell'isola si ritirano nascondendo, sotterrando ogni munizione (per non consegnarla al nemico), perciò anche celandole nei pozzi.
Per questa ragione è facile intuire quanto la zona del Comune di Vittoria e tutte le località citate siano ancora oggi permeati da pericolosissimi residuati bellici da eliminare
(vedi Piazza Armerina).

Giovanni Lafirenze
Il Parco di Portofino nasconde ancora ordigni
di Consuelo Pallavicini
E' notizia di qualche giorno fa che un ordigno esplosivo, residuato bellico della Seconda Guerra Mondiale, è stato rinvenuto presso la località "Batterie" dove attualmente sono in corso i lavori per il restauro dei bunker e dei sentieri di collegamento. L'ordigno era una bomba di mortaio modello "Brixia " da 45 mm. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri che, in collaborazione con i Guardiaparco, hanno provveduto al brillamento in sicurezza della bomba. Al momento il sito è precluso ai visitatori, che devono rispettare rigorosamente i divieti presenti nell'area interessata dai lavori.
<Non è la prima vota che accade. Nella primavera del 2005 furono trovate due bombe a mano del comune tipo "Balilla", una da me nella zona sotto Batterie e l'altra nella zona vicina al Semaforo Nuovo dai Volontari Antincendi Boschivi Gruppo Picchio del Comune di Camogli – spiega Benedetto Mortola, dell'Ente Parco di Portofino – Ambedue furono fatte brillare in sicurezza dagli artificieri dei Carabinieri, intervenuti dopo la nostra segnalazione. È vero che i meccanismi di scatto dopo tanti anni possono essere ossidati, ma ricordo che l'artificiere mi disse che il tritolo che queste bombe contengono "non scade mai". Esiste quindi sempre un pericolo. Colgo l'occasione per ricordare ai visitatori l'obbligo di utilizzare i soli sentieri autorizzati e segnalati e di non uscire dagli stessi ed in caso di ritrovamento di oggetti sospetti evitare sempre di toccarli, ed avvisare il personale del parco avendo cura di segnalare esattamente la posizione dove sono stati rinvenuti.
Fonte: http://www.levantenews.it/index.php/2012/01/11/il-parco-di-portofino-naconde-ancora-pericolosi-ordigni/
Quelle "schegge assassine" che colpiscono ancora
di MARIO GIANFRATE
Sono anni che Giovanni Lafirenze, quasi un profeta nel deserto, porta avanti una campagna di sensibilizzazione sui pericoli dei residuati bellici, di cui, a distanza di quasi settant'anni dalla fine della guerra, è ancora disseminato il suolo nazionale.
Gli ordigni inesplosi sono, infatti, a distanza di tempo, causa di tragedie nelle quali, vittime innocenti, sono stati i bambini – ma anche adulti – che, avendo rinvenuto l'oggetto metallico, per curiosità e per gioco, nel maneggiarlo sono saltati per aria sfracellati.
Oggi le bombe da innescare sono quelle, per lo più da bombardamento o mine sotterrate sotto il terreno: quello che, comunque è evidente è che l'azione di bonifica del territorio non debba conoscere rallentamenti o interruzioni per prevenire drammi umani.
Lafirenze, barese, di mestiere fa proprio questo: disinnescare le bombe. E lo fa con professionalità, unendo, insieme alla competenza, passione e follia. Perché sono indispensabili, tutte, per affrontare il rischio, per non guardare il luccichio della falce impugnata dalla morte, per non udirne il suo ghigno maledetto ma per concentrarsi, invece, sul suo "lavoro".
Un lavoro nel quale si mette, ogni volta, a repentaglio la propria vita, per salvarne delle altre.
Fonte: http://www.ilsudest.it/cultura-menu/55-cultura/972-quelle-qschegge-assassineq-che-colpiscono-ancora.html
Bombe trovate nella scuola erano riproduzioni a fini didattici
Non erano vere bombe, ma fedelissime riproduzioni di ordigni bellici, utilizzati per fini didattici.

Lo hanno accertato i carabinieri di Massa Carrara che ieri si erano recati alla scuola elementare di Fivizzano, comune in provincia di Massa Carrara, dove un incendio nel magazzino al piano terra aveva portato in superficie bombe e proiettili da mortaio. Erano stati i vigili del fuoco a trovare gli ordigni, dopo aver spento le fiamme, durante le manovre di bonifica e la perfezione con cui erano stati realizzati li aveva indotti a pensare fossero veri.

Chiamati gli artificieri e i carabinieri è stato poi scoperto che in realtà si trattava di riproduzioni, risalenti alla seconda guerra mondiale: proiettili e bombe venivano mostrate ai giovani alunni affinché, se le avessero trovate giocando nei campi o nei boschi, dove si è svolta la Resistenza dei Partigiani, avrebbero saputo come comportarsi.

Questa mattina, in attesa che carabinieri e artificieri sciogliessero le riserve sugli otto pezzi ritrovati nell'incendio, la scuola elementare di Fivizzano è rimasta chiusa per sicurezza, come ha voluto il sindaco della città Paolo Grassi.

Fonte: http://www.gonews.it/articolo_114127_Bombe-trovate-nella-scuola-erano-veri-ordigni-riproduzioni-fini-didattici.html
Di seguito riportiamo le notizie del ritrovamento
21 Dicembre, 2011
Incendio doloso porta alla scoperta di residuati bellici
I vigili del fuoco hanno scoperto bombe a mano e proiettili da mortaio e da contraerea mentre bonificavano il magazzino di una scuola elementare andato a fuoco.
Fivizzano (Massa Carrara) - Per una volta un incendio è stato provvidenziale. A Fivizzano (Massa Carrara) i vigili del fuoco sono intervenuti per soffocare le fiamme che si erano sprigionate nel magazzino della scuola elementare. Durante le operazioni di bonifica successive allo spegnimento dell'incendio, i pompieri hanno scoperto numerosi residuati bellici ed hanno fermato le operazioni. In pochi minuti sono giunti nel magazzino della scuola i carabinieri, che hanno allertato la Prefettura di Massa Carrara della presenza di bombe a mano, proiettili da contraerea e da mortaio al di sotto del pavimento del magazzino. Adesso si dovranno rimuovere i residuati bellici ed indagare su chi possa aver appiccato il rogo all'istituto elementare, dato che l'incendio pare essere di origine dolosa.

Fonte: http://www.stamptoscana.it/articolo/notizie-toscana/incendio-doloso-porta-alla-scoperta-di-residuati-bellici
Bombe a mano in scuola toscana, scoperte durante incendio
A elementari di Fivizzano trovati proiettili da vigili del fuoco
21 dicembre 2011

(ANSA) - FIVIZZANO (MASSA CARRARA), 21 DIC - Bombe a mano, proiettili da contraerea e da mortaio sono tornati alla luce grazie a un incendio in una scuola elementare di Fivizzano (Massa Carrara). I vigili del fuoco dovevano spengere le fiamme in un magazzino al piano terra della scuola ma durante le manovre di bonifica, hanno scoperto numerosi residuati bellici e hanno dovuto fermare le operazioni. Sul posto anche i carabinieri. Allertata la prefettura di Massa Carrara. Il fuoco e' stato domato senza gravi danni alla scuola. (ANSA).
(ANSA) - BEIRUT, 21 DIC - Cinque bambini in Siria sono stati uccisi da un residuato bellico israeliano nella regione siriana del Golan, a sud-ovest di Damasco.
Lo riferisce l'agenzia ufficiale Sana.
L'agenzia afferma che l'esplosione di una vecchia mina israeliana si è verificata ieri mattina nei pressi di un orto della famiglia Buniyan nel villaggio di Rafid, a sud della regione di Qunaytra.
Ordigno bellico ritrovato al Granatello
di Luigi Espinosa
16 dicembre 2011

La scoperta che ieri ha paralizzato il Granatello per un'intera giornata è opera di un gruppo di pescatori, che al termine di una battuta mattutina ha notato un qualcosa di insolito nelle reti: un ordigno inesploso risalente all'ultimo conflitto mondiale.
Immediata l'allerta delle autorità, che chiudono le banchine ed i bar della zona ed inibiscono l'attività dei pescherecci.
Nel primo pomeriggio l'arrivo degli incursori della Marina di stanza a Taranto, mette ordine in una situazione tesa. L'ordigno, fino ad allora assicurato al verricello del peschereccio che lo aveva ritrovato, viene calato in mare e condotto da un mezzo della Guardia Costiera al largo della costa, ove intorno alle 16 viene fatto brillare dai sommozzatori. Pochi istanti dopo l'emergenza è dichiarata conclusa, ed il porto viene riaperto.

Fonte: http://www.portici24.com/ordigno-bellico-ritrovato-al-granatello
Cento ordigni bellici ritrovati a Carbonara
Seppelliti un metro e mezzo sotto terra nella strada del campo sportivo Giovedì prossimo il sopralluogo con gli artificieri, poi verranno fatti brillare
di Rossella Canadè
CARBONARA di Po
15 dicembre 2011
Cento ordigni bellici, seppelliti sotto un metro e mezzo di terra in un campo di Carbonara Po, a un centinaio di metri dal campo sportivo. La spia è stata una vecchia foto aerea scattata nel 1945, dove i volontari del museo della seconda guerra mondiale di Felonica hanno riconosciuto una trincea a zigzag scavata dai tedeschi. La conferma è arrivata dai magnetometri, che sono impazziti sul campo di via Battisti per l'enorme quantità di metallo che hanno rilevato. L'allarme, infine, è scattato il 3 dicembre con i primi scavi quando sono comparsi i colpi da cannone ammucchiati. Completi di bozzolo e doppia spoletta, lunghi sessanta centimetri, sono divisi in due distinti buchi. Il sindaco Gianni Motta ha emesso immediatamente un'ordinanza per avvertire i cittadini e vietare l'accesso all'area, che è stata transennata e viene controllata regolarmente dai carabinieri. «Sono reperti bellici sepolti lì da 66 anni – dice il primo cittadino – non è successo niente finora, ma non possiamo correre rischi. Sono già stati allertati gli artificieri». Per giovedì prossimo è stata organizzata una task force composta dagli articieri del genio granatieri di Cremona, dai volontari del museo e dai carabinieri. Dopo il sopralluogo, gli esperti decideranno se far brillare gli ordigni sul posto o trasportarli altrove. Il pericolo di un'esplosione esiste, nessuno lo nasconde. «Sapevamo che in questa zona c'era un deposito durante la seconda guerra mondiale, ma non conoscevamo la localizzazione precisa – spiega il sindaco – sono stati gli esperti del museo di Felonica a trovare gli ordigni, grazie ai loro strumenti. È un campo di proprietà di un privato, distante 150 metri da due abitazioni. Non è un posto abitualmente molto frequentato, se non da qualche cacciatore. L'ordinanza resterà in vigore fino al nulla osta degli artificieri. «Siamo andati a controllare il punto che era indicato nella foto – racconta Simone Guidorzi, direttore del museo di Felonica – il metal detector ci dava tre grossi segnali e abbiamo scavato lì. A un metro e mezzo di profondità c'eraproprio una distesa di Pak 40, colpi per i cannoni che venivano utilizzati per colpire i carri.
Dopo il ritrovamento li abbiamo ricoperti subito per sicurezza». Le ipotesi degli esperti di Felonica sono due: «O quello era un punto dove tenevano i cannoni per controllare la strada, oppure provengono da veicoli che li trasportavano che sono stati colpiti e smantellati».

Fonte: http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/12/15/news/cento-ordigni-bellici-ritrovati-a-carbonara-1.2858648
SCUSATE IL FUORI TEMA
Ogni ragazzo pensa sia normale divertirsi con i botti di fine anno, ma non comprende quanto questi ultimi possano rappresentare più minacce nei confronti dei propri cari. Tuttavia dovremmo per mezzo di giuste informazioni tentare ugualmente di proteggerli e difenderli da tali rischi. Anche se inconsapevoli i nostri ragazzi a tale proposito non devono subire la violenza del nostro assurdo silenzio.
Tuttavia è nostro dovere riflettere sul conteggio dei feriti delle festività natalizie 2010/2011.
Le cronache del gennaio trascorso stimano 500 persone rovinate da petardi esplosi inavvertitamente.
Codesti incidenti appaiono geograficamente ben distribuiti su tutta la penisola ( a Napoli una vittima a causa di un proiettile vagante *) e travolgono 68 ragazzini e 59 adolescenti, (13 feriti a Bari). Poso l'esempio del ragazzo che al policlinico gli amputano tre dita della mano sinistra. Ma come ben sapete il fenomeno è nazionale infatti un ragazzo residente a Catania subisce l'amputazione della mano destra (Ospedale di Cannizzaro)
Tra i tanti tragici episodi accaduti a Milano a causa dei petardi fai da te ricordiamo il bimbo di 11 anni colpito all'inguine da un petardo lanciato da uno sconosciuto poi fuggito via.
Il caso più grave accaduto lo scorso anno a Palermo interessa un quarantenne ricoverato in un reparto di chirurgia i medici amputano 3 dita.
Ovviamente dobbiamo sempre ricordare che tali manufatti procurano lesioni in ogni parte del nostro corpo. Questi petardi rovinano il futuro dei nostri ragazzi, i quali oltretutto privi di coperture assicurative fornite dal fabbricante non possono reclamare alcuna garanzia in tal senso in quanto il vero tutelato dalle odierne normative è proprio il petardo individuato, venduto ed acquistato come "GIOCO PIRICO", un giocattolo che contiene polvere pirica, che produce fuoco sempre in grado di annientare futuro e sogni dei nostri ragazzi.
Un giocattolo pirico (petardo), per essere considerato tale, necessita di alcuni dati evidenziati sull'involucro del manufatto stesso:
1) Nome e sede del produttore
2) luogo di fabbricazione
3) Una relazione tecnica
4) L'indicazione in grammi e la composizione centesimale delle cariche attive (esplosive) presenti nel gioco pirico.
5) L'indicazione del peso del petardo
6) le risultanze dei vari collaudi (prove tecniche)
7) le istruzioni d'impiego.
Tutto questo se mortaretti, razzi, ecc…sono commerciabili, al contrario se illegali questi "fuochi d'artificio", non presentano alcun dato.
Ma consideriamo i "botti legali":
ma i ragazzi che acquistato codesto materiale sono tutti esperti d'esplosivistica….???
Riescono a comprendere le indicazioni in grammi delle cariche attive….????
Quando sfregano lo fanno in base al peso del petardo…???
Certamente no….!!!!
Perciò il rischio resta sempre notevole (ogni fine anno a dispetto delle etichette è sempre una tragedia).
Difatti una semplice stella filante se usata impropriamente è in grado di procurare danni a cose e persone (bruciare tende, divani ecc…). Naturalmente produzione, collaudi, trasporto, deposito e vendita dei "giochi pirici" è materia severamente regolamentata da Testo Unico di Pubblica Sicurezza, al contrario acquisto ed accensione di questi prodotti esplodenti delegano ogni responsabilità ai genitori (ma questo come ben sappiamo è discutibile), perché non è possibile declassificare un artifizio contenente polvere pirica. Infatti nei giorni di fuoco sono numerosi appelli di questo genere:
"…I genitori dei minori o chi esercita la patria potestà a vigilare su di essi affinché non facciano uso o detengano materiali esplodenti, al fine di scongiurare pericoli derivanti da un loro utilizzo improprio e/o maldestro…", invito quest'ultimo impossibile da portare a termine perché un genitore non può seguire, inseguire per strada contemporaneamente due o più figli. Concludo questa mia con la sincera speranza che queste prossime festività possano colorare ed "illuminare" le nostre città del buon senso che meritano.

Giovanni Lafirenze
Catania: San Giovanni La Punta, trovati 800 ordigni bellici in due anni
Giovedì sono stati rinvenuti 91 ordigni inesplosi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il ritrovamento delle bombe è avvenuto in via degli Ulivi, strada che collega via Deodato con via Ravanusa
Quasi 800 sono gli ordigni bellici trovati nel giro di due anni nel territorio di San Giovanni La Punta. Ieri, infatti, sono stati rinvenuti altri 91 ordigni inesplosi risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Il ritrovamento delle bombe è avvenuto in via degli Ulivi, strada che collega via Deodato con via Ravanusa.
Già da due anni l'intera zona è sottoposta a costanti controlli da parte delle forze dell'ordine, poiché, come anticipato prima in quell'area sono stati trovati altri 700 residui bellici tra cui proiettili della lunghezza di 25 cm, pallottole d'artiglieria da 88mm e granate.
Secondo gli storici, il sito di San Giovanni La Punta nel periodo bellico era stato destinato dai tedeschi a ubicazione di una caserma con annesso deposito di ordigni esplosivi.
All'arrivo degli americani, i soldati fuggirono velocemente abbandonando le armi e le munizioni. La zona, a partire da lunedì 19 dicembre fino a venerdì 23 dicembre, verrà bonificata dagli artificieri del IV Reggimento Genio Guastatori di Palermo
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Molti gli appelli per la bonifica della Valle dei Dadi che è demaniale, ma dal Ministero della Difesa nessun segnale. Un mese fa ritrovate due vecchie bombe.
Decine di ordigni inesplosi sono stati ritrovati nella Valle dei Dadi nel corso degli anni, una piccola valle che si trova nel comune di Onore e che molto spesso viene percorsa da cacciatori ed escursionisti. Gli ultimi ordigni sono stati rinvenuti il 13 novembre scorso.
Si tratta di una piccola bomba da mortaio e di un'altra di grandi dimensioni, che sono state disattivate grazie all'intervento degli artificieri del Genio guastatori del reggimento di Cremona. La zona contenente gli ordigni era stata recintata dal nastro bicolore dei carabinieri e fino al 30 novembre le bombe inesplose sono rimaste lì dov'erano in attesa dell'intervento degli artificieri.
Non sono i primi né saranno gli ultimi ordigni ritrovati nella valle. La zona, infatti, fin dalla seconda guerra mondiale era l'ex poligono di esercitazione militare, dismessa solo a partire dal 1999 ma mai bonificata. Nel corso degli anni sono stati molti gli incidenti causati dalle bombe, come quello del 1950 che ha visto coinvolti i fratelli Dante, Giulia e Lidia Colotti, dilaniati dallo scoppio di un proiettile di artiglieria trovato in un prato mentre stavano portando al pascolo le loro mucche. Un tragico episodio analogo è stato quello che ha visto coinvolta Guglia Schiavi e la sua famiglia. Il 18 agosto del 1982, mentre stava passeggiando per la Valle dei Dadi vede uno strano oggetto nascosto dall'erba alta.
Lo sfiora solo con un piede ma è quello che basta per scatenare l'esplosione. Guglia ricorda solo di essersi trovata a terra con lo stivale fumante, poi le corse in ospedale e le cure lunghe e dolorose che alla fine non sono bastate a salvarle due dita del piede destro. Il ritrovamento di ordigni inesplosi continua nel corso degli anni. Come afferma Tatiana Trussardi, un'escursionista della zona: "quasi tutte le domeniche passo da queste parti e mi capita di imbattermi in qualche scheggia, più raramente in ordigni veri e propri". Anche oggi come allora l'indignazione degli abitanti è molta e sono state sollevate numerose proteste che però non hanno trovato risposta ma solo un muro di silenzio da parte del ministero della Difesa, l'organo competente che dovrebbe occuparsi di questa faccenda.
Come afferma il primo cittadino di Onore, Gianpietro Schiavi: "L'area dovrebbe essere sottoposta a bonifica. Noi come comune purtroppo non possiamo fare nulla perché gli interventi necessari per disinnescare gli ordigni sono particolarmente costosi e comunque non è una faccenda di nostra competenza. Gli artificieri poi intervengono solo quando vengono rinvenuti degli ordigni, senza alcun intervento di tipo preventivo. L'unica cosa che posso fare è chiudere l'intera area della Valle dei Dadi dichiarandola "off limits" anche se il problema è fino a quando, visto che il ministero della Difesa non è intenzionato a bonificarla. Finché i ritrovamenti di ordigni rimangono sporadici non posso fare nulla, in caso contrario prenderò la drastica decisione di vietare l'accesso all'intera zona".

Articolo di Daniela Picciolo

Fonte: http://www.bergamonews.it/il-territorio/onore-nellex-poligono-bombe-ed-ordigni-154276
Barbara: ordigno bellico in mezzo ad un campo, ritrovata una bomba della Seconda Guerra Mondiale
di Riccardo Silvi
Poteva ancora esplodere. Una bomba a mano del tipo "ananas" è stata trovata in un campo nelle campagne di Barbara da un contadino. La bomba, inesplosa, era ancora potenzialmente pericolosa.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che hanno immediatamente isolato l'area e posto in sicurezza l'ordigno. Sul posto è intervenuta anche una squadra di artificieri che ha preso in consegna la bomba. Il luogo del ritrovamento non era molto distante dal centro abitato. E' il secono rinvenimento di ordigni bellici nelle campagne della zona in pochi giorni. Già qualche giorno fa infatti era stato ritrovato un proiettile sempre della Seconda Guerra Mondiale inesploso a Monterado.
Fonte: http://www.viveresenigallia.it/index.php?page=articolo&articolo_id=327698
Residuati bellici in Italia: lo scarso interesse dei media
Ecco uno squarcio della situazione italiana in materia di residuati e bonifica bellica. Nel nostro paese vi sarebbero ancora centinaia di bombe inesplose risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Ce ne parla Giovanni Lafirenze, bonificatore e autore del libro "Schegge Assassine" presentato a Bari il 2 dicembre scorso.
Lorena Perchiazzi - 7 dicembre -

Non tutti sanno che il nostro Bel Paese è in realtà completamente permeato da residuati bellici esplodenti, sepolti o affondati, risalenti soprattutto alla Seconda Guerra Mondiale. Allora, infatti, dai B-17, dai Lancaster e in seguito dai Messerschmitt furono lanciate una titanica quantità di bombe d'aereo, molte delle quali tuttora inesplose, e al termine della guerra con molta probabilità ogni esercito ha poi abbandonato e sotterrato le munizioni che non erano state utilizzate e che costituiscono oggi un grave pericolo oltre che per l'ambiente, anche per tutti coloro i quali vivono in determinate aree: questi ordigni inesplosi, disposti nelle maniere più impensate e per le ragioni più disparate erano, e sono, in grado di scoppiare al minimo urto e di distruggere tutto ciò che è presente nel loro raggio d'azione. Ad Asiago, nell'Alto Friuli, nel Carso e in altri luoghi della Prima Guerra Mondiale, addirittura, ancora scoppiano le granate e gli ordigni lasciati dal 1915 al 1918. A Milano, a Roma, a Treviso, a Bologna, a Firenze e in tante altre città, dopo ogni bombardamento, erano segnalate alle Autorità le posizioni e le presenze delle bombe d'aereo che non erano scoppiate. A partire dal 1945 era dunque evidente la necessità d'inertizzare ed eliminare le bombe inesplose: così, localmente, cominciarono a formarsi gruppi autonomi di volontari, il più delle volte radunati dai Comuni delle città bombardate, i quali diedero l'avvio a questa prima fase di bonifica bellica. Si trattava di civili, guidati da esperti ex genieri ed ex artificieri militari, o anche improvvisati, che poi, lavorando, affinarono l'esperienza e l'arte e divennero, se superstiti, specializzati in questo lavoro. Numerosi civili e molti professionisti hanno perso la vita investiti dalle schegge roventi o sono rimasti feriti e mutilati. Pur subendo drastiche diminuzioni per i numerosi incidenti e le dimissioni dei meno qualificati, questi centri incrementarono il numero dei rastrellatori e la quantità degli interventi bonificatori. Sono nate, così, le scuole BCM (inizialmente a Capua, Viterbo, Chieti, Orbetello, Spoleto, in seguito anche a Campobasso, Forlì ) e in seguito è nata l'indispensabile figura della "Sezione BCM", la quale segue, coordina, addestra e collauda i lavori di bonifica bellica, e che è sostenuta, ancora oggi, dai Reparti BCM di Napoli e Padova. Per rendersi conto della gravità del problema, che non riguarda soltanto il periodo immediatamente post bellico, ma che è tuttora reale, basti vedere che gli ultimi episodi di rinvenimento di ordigni inesplosi sono molto recenti: lo scorso 28 novembre, ad esempio, un ordigno bellico di fabbricazione inglese, risalente alla seconda guerra mondiale, è stato scoperto a Mariotto, una frazione di Bitonto, in provincia di Bari, e disinnescato dai artificieri dei carabinieri. Erano stati agenti della Polizia Municipale a segnalare la presenza dell'ordigno, modello 36m 'Mills', nelle vicinanze di un deposito. I carabinieri artificieri del reparto operativo del comando provinciale di Bari hanno quindi fatto brillare l'ordigno e messo in sicurezza l'intera area. Data la scarsa informazione sull'argomento, ai meno esperti verrà spontaneo domandarsi come possa un residuato bellico esplodere a distanza di tanti anni. Semplice la risposta: ogni residuato bellico ( bombe d'aereo, granate, bombe da mortaio) contiene esplosivo, il quale raramente perde del tutto la propria capacità detonante, come dimostrano gli ultimi episodi: nel maggio del 2003 ad Ostiglia, di notte, esplode una bomba d'aereo che abbatte due cascine del luogo, mentre nell'aprile del 2006 nei pressi del Cimitero di Cervinara (AV) è esplosa un'altra bomba, sempre di notte.
Si potrebbe entrare ancor più nello specifico, per quanto riguarda la città di Bari, il cui porto fu bombardato dalla Luftwaffe tedesca un lontano 2 dicembre 1943, quando furono sparpagliate sul fondale del mare ordigni rimasti inesplosi: fino ad ora si suppone che gli involucri contenenti le sostanze tossiche siano ancora integri, con conseguenze disastrose per il mare e l'ambiente circostante.
Giovanni Lafirenze ha affrontato questo difficile argomento nel suo libro-denuncia, "Schegge assassine – Perché la bonifica bellica BCM", presentato lo scorso 1 dicembre a Bari, a Largo S.Sabino. In questo libro l'autore, oltre a sottolineare la necessità e l'importanza della bonifica bellica in Italia, oltre a citare alcuni articoli di giornale che trattano il rinvenimento di ordigni inesplosi o lo scoppio di quelli recuperati da inesperti, ripercorre la storia di una realtà che non è ancora del tutto conosciuta, soprattutto a causa di una mancanza di informazione, mirando a informare, dunque, tutti coloro i quali non sono a conoscenza del pericolo rappresentato dagli ordigni inesplosi, che ancora infestano in quantità inquietante il territorio italiano, con tutti i rischi e i pericoli che ne derivano.
Prima che scrittore, lei è un cercatore di bombe. Un mestiere non proprio diffuso e certamente non facile.
Vero, le nostre ricerche molte volte richieste da aziende, Province, Comuni, in procinto di costruire strade, palazzi, ponti, gasdotti, ecc devono tutelare in materia di sicurezza ogni lavoratore impegnato in queste grandi o piccole opere. Infatti non è possibile esporre i lavoranti al rischio del rinvenimento di un residuato bellico esplodente. Perciò la nostra professione esige da chi la esercita spirito e morale ben orientati a questo scopo.

"Schegge Assassine": come è nato questo libro? Di cosa si occupa nello specifico e quale messaggio vuole trasmettere?

Quest'ultimo libro nasce per più ragioni e tutte di grande interesse. La prima riflessione del testo è indirizzata a far comprendere il grande pericolo che produce l'inatteso scontro tra pale meccaniche o quant'altro con questi oggetti mortali. Sempre "Schegge assassine" suggerisce al lettore di considerare quando sia sconveniente toccare, spostare, rimuovere bombe e granate visto i numerosi incidenti anche mortali che ancora oggi esse stesse producono. Il testo è anche una risposta al precedente Governo che sarà ricordato da tutti noi per aver abrogato le normative che dal dopoguerra regolamentavano la sfera BCM.

Ci racconti uno dei suoi ritrovamenti.

Nel corso della mia vita BCM ho trovato migliaia di residuati bellici, il caso più eclatante è rappresentato proprio da un lavoro nei pressi di Sequals (Pordenone) in sei settimane e da una buca di 17 metri per 13 rinveniamo 1003.000 pezzi tra detonatori, spolette, bombe da mortaio e granate in genere di più calibri. Cito il lavoro nei pressi di Udine quando rinvenimmo più di 4000 pezzi tutti ben accatastati e ben conservati. Ricordo le 5 bombe d'aereo di Reggio Emilia, Le 20 bombe sempre d'aereo ma di fabbricazione italiana all'interno del Dal Molin a Vicenza. La bomba razzo rinvenuta a Faenza, ecc…
Perché è necessaria una bonifica bellica?

La bonifica bellica sistematica o preventiva è (a mio dire) necessaria in quanto rassicura ogni ente, pubblico o privato che sia, di far operare le maestranze delle proprie ditte in piena sicurezza. Ma non solo, se il residuato bellico è rinvenuto nel corso di operazioni di bonifica BCM l'emergenza già nasce moderata e in piena tranquillità.
La situazione attuale in Italia: quanti ordigni inesplosi ci sono ancora e dove?

L'intero Bel Paese in questa direzione è da considerare a codice rosso. Infatti Prima Guerra Mondiale a parte, l'ultima guerra patita dall'Italia nasce già il giorno successivo alla famosa dichiarazione di guerra, quando dalla Corsica aerei Francesi bombardano alcune città della Toscana e della Liguria. Le incursioni aeree nel tempo diventano del tipo strategico vale a dire si bombarda per distruggere intere aree urbane (teoria dell'italiano Giulio Dohuet). Questi bombardamenti a tappeto in Italia a partire dalla data dello sbarco in Sicilia sono lentamente sostituiti dai bombardamenti tattici i quali risparmiano le nostre città ormai devastate, ma colpiscono i comuni, teatri di guerra di terra. Quest'ultima parte dalla Sicilia lentamente si sposta verso il nord Italia. Per questa serie di motivazioni non esiste un'area del suolo italiano non a rischio, le guerre mondiali trasformano i paesi interessati in vere discariche belliche, terreni colmi di bombe d'aereo, granate, mine, colpi da mortaio ecc…perciò è la stessa storia a suggerire prima di procedere a scavi e quant'altro a richiedere operazioni di bonifica preventiva.
Quali misure preventive bisognerebbe adottare? È possibile risolvere definitivamente la situazione?

La cosa più urgente a mio parere consiste nel ripristinare le normative rivolte al settore abrogate dal precedente governo. Poi ricordare a tutti (…) che le guerre non terminano mai con strette di mano televisive, ma continuano sepolte, celate da qualche metro di terreno a rappresentare pericoli per le generazioni future. Difatti schegge assassine è la puntuale testimonianza di ciò che affermo. In conclusione le guerre non risparmiano mai né vinti né vincitori.
Fonte: http://www.articolotre.com/2011/12/residuati-bellici-in-italia-lo-scarso-interesse-dei-media/50421
Ritrovata una bomba da aereo
Un agricoltore l'ha centrata con il vomero dell'aratro in un campo
LUZZARA
Un agricoltore, mentre stava arando il terreno in via Valbrina a Luzzara, lunedì ha sentito un rumore metallico proprio mentre il vomero, attaccato al trattore, affondava la lama nella lingua di terra.
Fermato il mezzo, è sceso a controllare e con sua grande sorpresa ha visto che dalle zolle di terra spuntava una bomba d'aereo. Immediata la chiamata al 112, per chiedere l'intervento dei carabinieri.
L'ordigno bellico, risalente probabilmente al secondo conflitto mondiale, è stato messo in sicurezza in una zona isolata, in attesa dell'arrivo degli artificieri che provvederanno – in caso la bomba sia ancora "armata" con tanto di spoletta – a farla brillare.
I carabinieri di Luzzara hanno transennato la zona e hanno vietato l'accesso a tutte le persone non autorizzate. Entro la settimana gli artificieri del Genio Guastatori di Cremona attiveranno le procedure per il recupero della bomba dopodichè si provvederà a individuare una zona protetta e sicura per farla esplodere. (m.p.)
Fonte: http://gazzettadireggio.gelocal.it/cronaca/2011/11/02/news/ritrovata-una-bomba-da-aereo-1.1642561
Bomba alla "Piccola velocità": non sarà necessaria l'evacuazione del quartiere
(a.c.) Sganciata da un aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, atterrata al suolo senza esplodere, è stata sepolta sotto due metri di terra per 65 anni. La bomba da 125 chilogrammi scoperta durante i lavori per la Piccola Velocità sarà fatta brillare, ma non in loco. L'ipotesi più probabile prospettata dai militari del Genio di Cremona è quella di rendere inoffensivo il dispositivo e trasportarlo lontano dalla città, in una cava, per farlo esplodere con i minori rischi possibili. Pare esclusa al momento la necessità sia di evacuare i residenti nel raggio d'azione potenziale della bomba, sia di interrompere la fornitura di gas durante l'operazione di bonifica. Il trasporto dell'ordigno coinvolgerà le forze dell'ordine e la Protezione Civile, e sarà coordinato dalla Prefettura.
Fonte: http://bsnews.it/notizia/11874/17_11_2011_Bomba_alla_Piccola_velocit%D7%90_non_sar%D7%90_necessaria_levacuazione_del_quartiere_
Bomba in stazione. Il disinnesco domenica
Scatterà probabilmente domenica 20 novembre l'operazione di disinnesco e brillamento dell'ordigno bellico rinvenuto nel cantiere di fronte alla stazione di Porta Nuova dove sono in corso i lavori di sistemazione di piazzale XXV Aprile e di realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Ieri il personale del Genio Guastatori paracadutisti Folgore di Legnago ha messo in sicurezza il residuato. Si tratta di una bomba d'aereo statunitense da 250 libbre risalente alla seconda guerra mondiale. La data del disinnesco sarà decisa in un vertice che si terrà in Prefettura, forse domani stesso, con i rappresentanti dei militari, dei carabinieri, della polizia municipale e della Protezione civile per mettere a punto il piano di sicurezza e di evacuazione della zona interessata.
In alternativa al 20 novembre, per il «bomba-day» si parla anche del 27 novembre. In entrambe le domeniche non saranno giocate partite di calcio al Bentegodi.
Il potenziale distruttivo della bomba (250 libbre) è la metà di quella rinvenuta alle ex Cartiere. Nel vertice in Prefettura, quindi, si dovrà stabilire, sulla base anche di questo dato, quante persone dovranno essere evacuate, se in un raggio di 800 o di 500 metri dal punto in cui si trova l'ordigno. L'indicazione sarà data dai militari. Il Comune, con l'assessore Marco Padovani, e la Protezione civile dovranno predisporre un centro di raccolta per gli «sfollati». Si pensa già al Palasport o alla Fiera.
Ma l'operazione avrà grosse ripercussioni anche sul traffico ferroviario e sulla viabilità cittadina poiché la zona interessata si trova in uno snodo cruciale anche per la vicina uscita della tangenziale, senza dimenticare che il piazzale della stazione è punto di partenza e di arrivo di decine di mezzi pubblici urbani ed extraurbani. La macchina organizzativa, intanto, si è già messa in moto. La polizia municipale si è già attivata per individuare i recapiti dei residenti che dovranno essere invitati a lasciare momentaneamente le loro abitazioni. E.S.
Fonte: http://www.larena.it/stories/dalla_home/306171_bomba_in_stazione_il_disinnesco_domenica/


Mentana. Bombe d'artiglieria fatte brillare nel bosco di Gattaceca
9 novembre 2011
Un deposito di armi che potevano esplodere è stato rinvenuto nei giorni scorsi all'interno del bosco di Gattaceca, poco distante da via Moscatelli. Appena di fronte alle case sequestrate del residence Selva, a pochi metri dalla bretella Fiano-San Cesareo. Gli artificeri dell'Esercito sono arrivati a Mentana per far brillare gli ordigni con delle operazioni a più riprese che hanno visto coinvolti per la sicurezza anche i carabinieri della locale stazione e i volontari della Croce Rossa.
Si tratta di uno dei ritrovamenti più importanti degli ultimi anni nella zona, dopo la bomba da mille libbre fatta brillare a Fiano Romano meno di un anno fa. Non sono i primi ordigni che vengono ritrovati all'interno del bosco di Gattaceca.
Durante la Seconda Guerra Mondiale a Sant'Angelo Romano c'era una base tedesca, mentre a Mentana e Monterotondo gli americani insieme agli italiani. Dunque la presenza di ordigni americani lascia presumere delle battaglie vere e proprie o dei ricoveri, nell'ultima fase del conflitto in ritirata o avanzata.
In mezzo al bosco ovviamente era facile occultare e recuperare viveri o acqua. Oggi il posto è frequentato da chi ama fare le passeggiate, jogging, raccogliere funghi, andare in bici e i circa dieci ordigni erano ammassati in una specie di cratere con il rischio che qualcuno li potesse calpestare inavvertitamente e far esplodere.
Dopo la segnalazione arrivata al comandante dei carabinieri Angelo Sgueglia, sono iniziati i sopralluoghi, insieme agli artificieri dell'Esercito e al maresciallo capo Andrea Fagiani, che ben conosce il territorio, essendo residente in zona.
«Gli ordigni erano accatastati come se fosse un piccolo deposito che serviva come santa barbara dei pezzi di artiglieria americani – spiega Fagiani – tutti proietti d'artiglieria inesplosi calibro dai 75/105/155 millimetri di diametro. Probabilmente c'era una base di occultamento di mezzi e uomini. Non è il primo ritrovamento a Gattaceca, dove probabilmente ci sono state delle vere e proprie battaglie. Grazie alla segnalazione del comandante Sgueglia e il lavoro di squadra è stato possibile far brillare gli ordigni e mettere in sicurezza l'area. Altrimenti ci sarebbero potuti essere problemi per l'incolumità pubblica. L'esplosione avrebbe avuto un effetto molto forte, visto che i residui bellici erano accatastati tutti insieme».
Le operazioni sono andate avanti per diversi giorni e sono terminate martedì 7 dicembre. Hanno partecipato gli artificieri dell'Esercito, coordinati dal maresciallo capo artificiere Andrea Fagiani. Il cordonamento e l'incolumità pubblica è stata affidata all'intervento dei carabinieri di Mentana diretti dal maresciallo Angelo Sgueglia, mentre l'attività sanitaria nei diversi brillamenti alla professionalità dei volontari della Croce Rossa Italiana di Fonte Nuova, coordinati dal responsabile Marcello Fabriani. Le operazioni sono state svolte nel rispetto delle norme di sicurezza e del protocollo, grazie alla lavoro di squadra tra i vari corpi.
Fonte: http://www.fianoromano.org/w/?p=5455

Altre due bombe chimiche al mercato del Partidor
Udine, ora i residuati bellici rinvenuti nel cantiere sono arrivati a quota cinque.
04 novembre 2011 - UDINE.
Fra un allarme bomba e l'altro, il cantiere aperto al mercato ortofrutticolo del Partidor, alla periferia di Udine, procede a singhiozzo. Ieri pomeriggio, alle 15.30, sono stati messi nuovamente in allerta gli artificieri. Gli operai dell'impresa edile, lavorando con le ruspe, hanno rinvenuto infatti due granate di grosso calibro, da 104 e 100 millimetri, nello scavo. I residuati bellici sono in pessimo stato di conservazione, ma avrebbero potuto rappresentare un serio pericolo per l'incolumità degli operai. Si tratta, peraltro, di proiettili d'artiglieria a caricamento speciale, contenenti dunque agenti chimici (gas o acidi).
Stessa tipologia, dunque, dell'ordigno venuto alla luce il giorno precedente (che aveva però un calibro lievemente superiore: 105 millimetri). I proiettili risalgono alla seconda guerra mondiale a differenza dell'altro. Con quest'ultimo ritrovamento, si arriva così a quota cinque residuati bellici, comprese le due granate da mortaio da 50 millimetri scoperte durante lo scavo effettuato alla fine del mese scorso. In quel caso, tuttavia, era stato stimato che risalissero alla Grande Guerra. Erano lunghe 50 centimetri per 20 centimetri di diametro.
Avvistato il nuovo ordigno nella fossa, gli operai hanno subito chiamato il 112. I carabinieri si sono precipitati, così, in piazzale dell'Agricoltura, con la stazione mobile. Gli artificieri del comando provinciale dei carabinieri di Udine e il personale specializzato del 3º reggimento Genio guastatori hanno poi messo in sicurezza l'area in un paio d'ore. Le granate sono state trasportate in un luogo sicuro, che non è stato reso noto, lo stesso in cui è custodito il terzo proiettile contenente agenti chimici. Qui i tre ordigni rimarranno, in attesa del disinnesco, senza causare alcun pericolo.
È già stato richiesto, hanno precisato infatti i carabinieri, l'intervento del Genio guastatori di Civitavecchia. È l'unico reparto in Italia specializzato nel disinnesco di questo speciale tipo di ordigni con aggressivi chimici. Il comando generale del Genio, allertato dalla Prefettura di Udine, l'organo deputato a inoltrare le richieste, non ha ancora comunicato la data di arrivo del reparto specializzato. È probabile che bisognerà attendere ancora qualche giorno: i ritrovamenti di bombe chimiche sono frequenti nell'intera penisola e il reparto del Genio capace di effettuare il disinnesco è uno solo e dunque molto richiesto.
A questo punto si sospetta, però, che la zona del mercato ortofrutticolo fosse stata adibita durante i conflitti bellici a deposito di una postazione d'artiglieria, visti i ritrovamenti così frequenti di ordigni e, soprattutto, ancora inesplosi. Gli operai hanno ricordato che già in occasione della costruzione del mercato erano stati rinvenuti numerosi proiettili durante le operazioni di sbancamento della terra. Altre granate inesplose, dunque, potrebbero celarsi sottoterra al Partidor. Se così fosse, le chiamate agli artificieri proseguiranno anche nei prossimi giorni, fino alla chiusura del cantiere.
Attualmente i lavori interessano l'area limitrofa al mercato, dove si sta edificando una nuova piattaforma. Il progetto del Comune prevede anche una nuova viabilità.

Fonte:
http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2011/11/04/news/altre-due-bombe-chimiche-al-mercato-del-partidor-1.1644730
La ruspa si incaglia in una bomba d'aereo
Marmirolo, l'ordigno scoperto dai muratori che stavano ristrutturando una casa Il sindaco: nessun pericolo per i cittadini, presto arriveranno gli artificieri
MARMIROLO (Marengo)
Un residuato bellico nel cantiere. Casuale scoperta a Marengo di Marmirolo: un gruppo di operai che in questi giorni sta lavorando alla ristrutturazione di una casa, ha ritrovato un ordigno che, secondo i primi accertamenti, risalirebbe alla seconda guerra mondiale.
«Nel giro di tre o quattro giorni – spiega il sindaco di Marmirolo, Paolo Rasori – arriveranno gli artificieri per capire con precisione di cosa si tratta. La sera del ritrovamento (venerdì, ndr) abbiamo immediatamente avvertito la Prefettura, che ci ha suggerito di aspettare l'arrivo degli esperti, che poi valuteranno il da farsi».
«È importante – continua il sindaco – che i cittadini sappiano che non corrono nessun pericolo: la situazione è sotto controllo».
La notizia della "bomba ritrovata", in effetti, ha fatto velocemente il giro del paese: da qui la necessità da parte di Rasori di tranquillizzare i marmirolesi.
In molti hanno infatti visto arrivare sul posto i carabinieri e si sono chiesti cosa potesse essere successo in quel cantiere, ora recintato.
Secondo i primi rilievi, l'ordigno misurerebbe circa 130 centimetri per quaranta di diametro: dotrebbe trattarsi di un una bomba sganciata da un aereo durante la seconda guerra mondiale.
Il ritrovamento è avvenuto nei pressi di Palazzo Custoza-Botturi a Marengo, dove scorre il canale Molinella.
Molti curiosi in queste ore hanno voluto sbirciare, da lontano, il luogo del ritrovamento. Macchina fotografica e foto ricordo per altri.
Insomma, tanta curiosità per un pezzo di storia rimasto incastrato nella campagna marmirolese.
La prossima settimana arriveranno gli artificieri che, dopo gli opportuni rilievi, decideranno come procedere e se far brillare l'ordigno. Cantiere chiuso, ovviamente, in attesa della probabile esplosione pilotata della prossima settimana.
Vincenzo Corrado
Fonte: http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2011/10/30/news/la-ruspa-si-incaglia-in-una-bomba-d-aereo-1.1634415

Schegge impazzite di una guerra infinita
I residuati bellici nei nostri mari. ne ha parlato sabato Giovanni Lafirenze, ospite degli Eredi della Storia
Tutti (o quasi) sanno che il mare antistante Molfetta è infestato da ordigni bellici inesplosi "gentilmente concessi" dalle truppe alleate che si ritiravano alla fine del secondo conflitto mondiale.
La nostra città è rimasta da allora, suo malgrado, legata a questo fenomeno: in città si è visto o sentito parlare di ritrovamenti e operazioni di bonifica, di cui la vicenda del porto è solo l'ultima e forse più evidente testimonianza. Ecco perché la presentazione dell'ultima fatica letteraria di Giovanni Lafirenze sul tema ,dal titolo "Schegge assassine", ci tocca forse da vicino, se ci concedete l'espressione non priva di ironia, "nel profondo".
«L'autore vuole trasmettere una passione che può essere anche un lavoro. E' il caso di «quelli che si chiamavano recuperanti e poi rastrellatori e che bonificavano i campi di battaglia rischiando la vita per poter rivendere i metalli delle bombe», spiega in apertura il presidente dell'associazione Eredi della Storia, Michele Spadavecchia.
«Ancora oggi in Italia c'è bisogno di bonificare un territorio sul quale si vuole costruire per evitare di incappare in spese maggiori. Oltre che i pericoli immediati derivanti dalla detonazione - continua Spadavecchia - bisogna tener conto anche delle alterazioni subite dal pesce da fondale. Per tutti questi motivi questo è un problema attualissimo e a noi vicino di cui non bisogna smettere di parlare».
A dare invece un parere tecnico sul mestiere di artificiere e su come oggi si svolge ci ha pensato Paolo Cutolo, ispettore-artificiere della Polizia di Stato: «Il libro è da apprezzare per come si ostina a voler spiegare soprattutto alla gente comune la pericolosità di questi ordigni. Noi facciamo un lavoro in cui non vale il detto: "sbagliando s'impara". Anche se la tecnologia oggi ci aiuta vale ancora la definizione che nel libro è data del bonificatore come "invisibile sentinella di vita».
«Un mese fa a Fermo è esplosa una bomba a pochi metri dalla ferrovia e solo per un caso fortuito non ha causato vittime. Ma ormai nessuna rete nazionale ha dato la notizia eppure il pericolo c'è ancora in diverse zone del nostro Paese», ha ricordato Lafirenze.
Tra queste zone c'è la Puglia, «sede della quindicesima forza aerea alleata, che a fine seconda guerra mondiale ha provveduto a liberarsi delle bombe». Il rischio, quindi, senza voler creare allarmismi, c'è ed è vicino. «A Molfetta è stata fatta una bonifica già negli anni Settanta», ha continuato Spadavecchia, annunciando la recente scoperta di altri quattro presunti ordigni nelle nostre acque, che presto «dovrebbero essere rimossi».
Fonte: http://www.molfettalive.it/news/Attualit%C3%A0/163394/news.aspx
Bomba day, 100 volontari al lavoro
DISINNESCO A BORGO BERGA. Manca una giornata all' operazione che allontanerà dalle proprie abitazioni oltre 500 residenti . Via entro le 8.30
42 residenti dentro l'anello non sono stati rintracciati e 60 non hanno deciso che cosa fare Oggi ci sarà l'ultimo appello
Polizia locale, Suem, volontari della Protezione civile di Comune, Provincia, gruppo alpini sezione di Vicenza, Coni e Agesci-Veneto settore protezione civile zona Vicenza Berica sono disponibili per presidiare la zona inaccessibile e per prestare assistenza ai residenti. In totale domani un centinaio di persone lavoreranno per "Bomba day", oltre agli artificieri.
Domani dalle 8.30 veicoli e pedoni non potranno entrare nei 15 varchi creati nell'anello di trecento metri attorno all'ex Cotorossi dove è stato rinvenuto l'ordigno. A quell'ora i cittadini dovranno lasciare le abitazioni fino alla conclusione delle operazioni di disinnesco.
Trenta agenti della polizia locale gestiranno la viabilità e l'informazione con altoparlanti: di questi 15 resteranno nei varchi per vietare l'accesso nella zona interessata. A disposizione ci saranno anche 30 volontari della Protezione civile del Comune, 10 della Provincia e 22 del gruppo alpini sezione di Vicenza. Inoltre, a disposizione ci saranno anche altre forze dell'ordine impegnate a mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza.
Due i residenti che verranno accompagnati all'ospedale da ambulanze del Suem. Sedici anziani troveranno ricovero al centro parrocchiale di Santa Caterina, 13 dei quali giungeranno autonomamente o con il supporto delle squadre della Protezione civile. Per gli altri tre è stato chiesto l'intervento dei servizi sociali.
Nei due centri di accoglienza troveranno ricovero alcune persone già contattate dal Comune: nel centro parrocchiale di S. Caterina 16 anziani saranno accolti dai volontari Agesci-Veneto e l'Ipab provvederà ai pasti caldi, mentre nella palestra dell'istituto Lampertico, dove saranno ospitate le famiglie, ci sarà personale del Coni che organizzerà attività adatte anche ai bambini. Inoltre Confcommercio che insieme al Comune organizza domani l'ultima delle tre giornate dedicate a CioccolandoVi, offrirà a coloro che sono costretti a lasciare le loro case per il disinnesco della bomba una tazza di cioccolata calda. I buoni che consentiranno di ricevere la bevanda verranno distribuiti nei due centri di accoglienza e nei gazebo informativi dislocati al park Bassano, davanti al ristorante Zushi in piazzale Fraccon e in viale Riviera Berica accanto al distributore di benzina in Riviera Berica vicino all'incrocio con viale dello Stadio.
I buoni potranno essere spesi per ritirare una cioccolata calda durante tutta la giornata di domenica nei gazebo di Piazza Duomo, La Bottega del dolce di Cornuta (Tv), in piazza Garibaldi al dolci Express di Merate (Lc) e a dolcilandia di Molano, in piazza dei Signori a cioccolateria Chocopassion di Merate (Lc) al Sil di San Donà di Piave (Ve) e da Morisco Dolciaria Cittadella (Pd). Infine in Piazza Biade da Gelato Buonissimo di Conegliano (Tv) e da Francesco Lotto di Quinto Vicentino.
Il Suem, inoltre, si è reso di esponibile per dare assistenza psicologica a coloro che ne avranno necessità, sia nei centri di accoglienza predisposti, sia per esigenze particolari.
Quarantadue residenti che dovrebbero lasciare l'area interessata non sono stati rintracciati nelle loro abitazioni, pertanto si presume che si siano trasferiti pur mantenendo la residenza in città.
62 persone invece non hanno ancora comunicato come intendono regolarsi: oggi verranno contattate per avere la mappatura completa della zona.
Tutte le disposizioni e i consigli per chi sarà evacuato sono pubblicati sul sito www.comune.vicenza.it nella sezione Primo piano.
Fonte: http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/dalla_home/299406__bomba_day_100_volontari_al_lavoro/
Olbia blindata per operazione brillamento ordigni bellici
Convoglio con 400 munizioni attraversa la città
(ANSA) - OLBIA, 18 OTT - Olbia blindata questa mattina per il passaggio in citta' di un convoglio militare che ha trasportato gli ordigni bellici per essere fatti brillare nella zona del vecchio aeroporto di Venafiorita. L'Operazione sicurezza e' scattata alle 9:45: il convoglio, caricate tutte le 400 munizioni da decenni seppellite nell'ex artiglieria di Olbia ha percorso le vie Logudoro, Barbagia, Roma e Loiri. Traffico pedonale e veicolare bloccato per una ventina di minuti. Chiuso per due ore anche l'aeroporto. Gli ordigni sono stati poi fatti brillare in sicurezza dai militari del Reggimento Genio Guastatori di Macomer.
Fonte: http://www.ansa.it/web/notizie/regioni/sardegna/2011/10/18/visualizza_new.html_670665971.html
Residuati bellici e rifiuti tossici, il 22 un convegno
Gli Eredi della Storia presentano il libro "Schegge assassine" di Giovanni Lafirenze
16/10/2011
Sabato 22 ottobre alle ore 18,30 nella Fabbrica San Domenico di Molfetta (BA) – Sala Finoccchiaro, l'associazione culturale Eredi della Storia organizza una serata dedicata alla presentazione del libro-denuncia "Schegge assassine" di Giovanni Lafirenze (Florestano Edizioni - Bari).
In presenza dell'autore, introduce Nico Bufi, presidente dell'associazione Anmig. Relatori Paolo Cutolo, ispettore-artificiere della Polizia di Stato e Michele Spadavecchia, ricercatore e presidente degli Eredi della Storia.
Il testo è una aperta denuncia che vorrebbe mettere in evidenza un problema che tocca da vicino la nostra comunità (Molfetta), ma che va oltre in quanto colpisce l'intera nazione. «Non esiste angolo e anfratto - commentano gli organizzatori - nel territorio italiano che non sia "sede" di un residuato bellico o rifiuto tossico.
Quello del traffico di rifiuti e scorie tossiche è in effetti un business ad altissimo profitto, ma è anche una "vetrina" in cui tutti vogliono apparire».
L'incontro prevede anche la proiezione multimediale di foto e filmati inediti frutto della ricerca degli Eredi della Storia.
L'ingresso è libero.
Fonte: http://www.molfettalive.it/news/Cultura/162334/news.aspx#main=articolo

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