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sabato 31 agosto 2013

Contadino trova ordigno della seconda guerra mondiale sul proprio terreno


di Alessandro Marchi
FRANCAVILLA - Rinvenuto nei giorni scorsi un ordigno bellico inesploso, probabilmente risalente alla seconda guerra mondiale, in contrada Valone a Francavilla al Mare. Sono intervenuti i carabinieri che hanno delimitato l'area in attesa dell'intervento degli artificieri. L'ordigno è stato ritrovato alcuni giorni fa dal proprietario del terreno che mentre fresava il campo ha sfiorato senza accorgersene il congegno che ha una lunghezza di 50 centimetri. Restano intanto le transenne sistemate ormai da giorni dalle forze dell'ordine ad indicare il potenziale pericolo, a salvaguardia dei frequentatori dell'area. Nonostante i precisi e chiari divieti e le disposizioni di sicurezza all’interno della zona “proibita” numerosi curiosi si sono avvicinati per osservare il reperto rinvenuto da quindici giorni, ma degli articieri finora neanche l'ombra.
Fonte:
http://www.seguilanotizia.it/cronaca/2211-contadino-trova-ordigno-della-seconda-guerra-mondiale-sul-proprio-terreno.html

Bari. Trovato in mare siluro della Seconda Guerra Mondiale


I sommozzatori della Guardia di Finanza di Bari, durante una normale attività di ispezione subacquea della costa, hanno trovato, nelle acque antistanti Bisceglie ad una profondità di 15 metri, un ordigno bellico tipo siluro, verosimilmente risalente alla seconda guerra mondiale. L’arma è stata immediatamente sottoposta a sequestro. Nelle adiacenze del siluro, sul fondo del mare, i finanzieri hanno rinvenuto numerosi panetti di materiale esplosivo del tipo Tritolo (Tnt), già estratti dall’ordigno da parte di persone non identificate, che li avrebbero successivamente recuperati e presumibilmente utilizzati per attività illecite. L’intervento dei sommozzatori delle Fiamme Gialle ha – tra l’altro – consentito la messa in sicurezza della zona circostante; gli specialisti subacquei del Nucleo Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (S.D.A.I.) della Marina Miliare di Taranto hanno provveduto a far brillare – scoppiare –  l’ordigno.
Fonte:
http://www.articolotre.com/2013/08/bari-trovato-in-mare-siluro-della-seconda-guerra-mondiale/200830

Trento 1940-1945. I testimoni raccontano – Di Nadia Mariz



A più di settant’anni dall’inizio della Seconda guerra mondiale, il volume racconta gli accadimenti verificatisi a Trento tra il 1940 e il 1945, un parallelismo storico tra la Grande Storia e quella della nostra città, un percorso trasversale in un periodo storico complesso e articolato.
Attraverso oltre cinquanta interviste, sono gli anziani di oggi, bambini e ragazzi di allora, a ripercorrere com’era la vita in città prima dell’entrata in guerra e come è cambiata successivamente, soprattutto dopo il 2 settembre 1943 con il primo bombardamento e l’annientamento dell’antico rione della Portèla.
La descrizione documenta anche i successivi trentadue bombardamenti avvenuti tra il 13 maggio 1944 e il 25 aprile 1945, passando attraverso l’annuncio della firma dell’armistizio, l’annessione del Trentino al Reich con i seicento giorni di occupazione tedesca, fino alla cessazione delle ostilità  e all’inizio di una nuova fase di ricostruzione.
Accanto alle interviste, la descrizione degli eventi desunta dalla documentazione raccolta nei diversi archivi storici, dalle  notizie tratte dalla consistente bibliografia consultata e dagli articoli dei quotidiani dell’epoca, è supportata da oltre duecentocinquanta immagini fotografiche e iconografiche.
Fonte:
http://www.ladigetto.it/permalink/19833.html

"...È il 1943 e fino a questo momento Trento è stata risparmiata dai pesanti bombardamenti che hanno colpito Roma e le maggiori città italiane e, benché gli anglo-americani abbiano provveduto al lancio di volantini riportanti il titolo «Perché vi bombardiamo», la città si illude di non essere un obiettivo militare rilevante in quanto non possiede importanti industrie belliche da colpire.
Per questo è praticamente sprovvista di artiglieria antiaerea. Infatti, le postazioni dell’Unpa, Unione nazionale protezione antiaerea, sono poche e mal equipaggiate. I rifugi sono quattro, piccoli e non in grado di soddisfare l’eventuale necessità. Sono situati in piazza Venezia, alla Busa, in San Martino e a Piedicastello.
Diciotto ricoveri pubblici completano l’offerta e, comunque, la popolazione è istruita, in caso di incursione aerea, a cercare eventuale riparo nelle cantine e negli scantinati degli edifici. Si è abituati al passaggio di aerei, al loro rumore, alle striature bianche che, per rarefazione dell’aria, lasciano nel cielo. Gli allarmi, fino a questo momento, si sono rivelati falsi. Inoltre, tra le tante, una diceria, suffragata dalla voce ufficiale, vuole che un fantomatico vuoto d’aria dalla Paganella impedisca agli aerei di abbassarsi di quota per sganciare il carico di morte.
Il 2 settembre 1943 è giovedì, una giornata calda, quasi afosa. Mezzogiorno passato da poco.
Suona la sirena d’allarme. Uno dopo l’altro i sei fischi si susseguono, si avverte il rombo dei motori ma quasi nessuno si scompone. In lontananza qualcuno scorge gli aerei e nota dei piccoli bagliori, dei puntini che riflettono i raggi del sole. Sono un centinaio di bombe, 218 tonnellate, sganciate da novantuno B17, le Fortezze Volanti della Mediterranean Allied Air Force.
C’è appena il tempo di gridare «… le bombe!», per i più neanche quello di mettersi al riparo, che un enorme boato fagocita la città. La terra trema per alcuni minuti, sette, forse otto. Quanto basta perché un rione e il suo carico di umanità, unico e irrepetibile, siano annientati, per sempre.

La Portèla è ridotta a un ammasso di macerie.
Il cielo di quella soleggiata giornata di fine estate è oscurato da una fitta coltre di polvere e fumo.
Il frastuono delle esplosioni lascia il posto a un silenzio irreale che pervade le vie e le piazze del rione e dell’intera città. A poco a poco si odono, sempre più forti, le invocazioni disperate di chi chiama aiuto e, col diradarsi della polvere, i superstiti terrorizzati, attoniti e increduli, iniziano ad aggirarsi tra le macerie, ad arrancare sui detriti, seguendo le grida, alla ricerca di qualche punto di riferimento che permetta loro di capire quali sassi, travi e calcinacci corrispondano alla propria casa, sotto quale cumulo poter cercare i propri cari.
Gridano un nome, più nomi. Il caos e lo strazio sono indescrivibili. Si cominciano a distinguere le sagome di alcuni corpi, riversi, seminudi, irriconoscibili, colpiti dalle schegge, dai detriti o scaraventati addosso al primo ostacolo che nello spostamento d’aria hanno incontrato. Arrivano i soccorsi e subito si inizia a prestare assistenza ai feriti e a scavare. Scavano le squadre dell’Unpa, dei Vigili del fuoco, degli Alpini, del personale sanitario, volontari e operai, i più a mani nude. Scavano anche i frati.
I feriti sono trasportati all’interno della chiesa di Santa Maria Maggiore, rimasta quasi illesa. Le autolettighe, a sirene spiegate, fanno da spola fra il rione e l’ospedale Santa Chiara o la clinica privata del dottor Merler. Per i chirurghi sono cominciate lunghe ore di snervante lavoro. A loro il compito e il merito di salvare una vita, anche se a scapito di una parte del corpo. Vengono rimarginati brandelli di carne e amputati arti.

I morti vengono portati al cimitero. Qui i frati francescani ricompongono i corpi e conducono i familiari e gli amici delle vittime in un triste pellegrinaggio lungo i viali ai lati dei quali sono ordinati i cadaveri. Le poche bare disponibili contengono corpi straziati o parti di essi e il riconoscimento può passare anche attraverso piccoli oggetti personali come catenine o anelli, o pezzi d’abito e quant’altro permetta di assegnare un nome a quei miseri resti.
Sono 198 le persone a rimanere uccise nell’incursione aerea: 75 uomini, 103 donne, 12 bambini e 8 militari. 163 i feriti. Le ricerche dei sopravvissuti, tra un allarme e l’altro, continuano incessanti quella notte e nei giorni successivi. Si odono le grida e le richieste di aiuto dei sepolti vivi, voci che si spegneranno lentamente col trascorrere delle ore e dei giorni. L’intera città è sotto choc e, soprattutto, ora si sa, non è sicura..."
                         Recensione tratta da: http://www.ladigetto.it/permalink/19833.html

Questo è un breve stralcio tratto dal libro «Trento 1940-1945. I testimoni raccontano» di Nadia Mariz, il racconto degli attimi in cui la guerra, quella vera, si abbatté per la prima volta sulla città. Ma tra il 2 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 saranno ben trentatré i bombardamenti aerei sul capoluogo e che provocheranno complessivamente la morte di quasi cinquecento persone e il ferimento di altrettante, con la distruzione e il danneggiamento di oltre millesettecento edifici.

Il volume racconta la Seconda guerra mondiale a Trento attraverso le parole di oltre cinquanta testimoni, i bambini e i ragazzi di allora, contestualizzate dalla documentazione raccolta nei diversi archivi storici e dalla consistente bibliografica consultata, dai resoconti giornalistici dei quotidiani e delle riviste dell’epoca e da una ricca rassegna fotografica e iconografica di immagini quasi completamente inedite che raccontano di luoghi della città spesso riconoscibili solo attraverso la descrizione didascalica.

La narrazione inizia all’indomani della Prima guerra mondiale per proseguire con la cronaca dei grandi mutamenti politici nazionali e internazionali e le conseguenti ricadute sulla popolazione cittadina in una quotidianità fatta di miseria e sacrifici, tra inaugurazioni, adunate oceaniche, tessere annonarie, mercato nero, incursioni aeree, sfollamento e corse ai rifugi, passando attraverso l’annuncio della firma dell’armistizio e all’assalto alle caserme con l’inizio dei seicento giorni di occupazione tedesca per arrivare alla fine della guerra e all’avvio di una nuova fase di ricostruzione. Un volume che oltre ad essere una dichiarazione d’amore verso la propria città, l’autrice dedica a quei cittadini che hanno sofferto, resistito e ricostruito.

Messina, domani CittadinanzAttiva ricorda l’anniversario dei bombardamenti


Domani, 1 settembre 2013, sarà il settantesimo anniversario dei bombardamenti su Messina. Per questo, CittadinanzAttiva Messina promuove, nell’area militare abbandonata di Campo Italia, “un incontro che, nel ricordare il contributo che gli eroici artiglieri, tra cui moltissimi messinesi, diedero alla difesa antiarea di Messina  attraverso fatti, testimonianze e documenti a cura di Giuseppe Pracanica, Giovanni Bolignani, Giulio Santoro ed Enzo Caruso, vuole porre l’accento, con l’occupazione simbolica, sulla proposta di dismissione dell’antico “Campo degli Inglesi”, esteso su un’area boschiva di 100 mila mq., a beneficio della Regione Siciliana e quindi del territorio Messinese”, come si evince dal comunicato.
L’appuntamento è alle 9.30 e la manifestazione è inclusa nell’ambito delle iniziative culturali del 2013, volte proprio alla commemorazione dei bombardamenti su Messina.
Fonte:
http://www.24live.it/45962-messina-domani-cittadinanzattiva-ricorda-lanniversario-dei-bombardamenti

Pisa non dimentica 31 agosto-9 settembre 2013



Pisa non dimentica 31 agosto-9 settembre 2013: programma

Un programma che dura tutto l’anno ma che vede nel mese di settembre numerose ricorrenze e cerimonie. E' 'Pisa non dimentica' che anche quest'anno prevede un fitto calendario di iniziative in programma dal 31 agosto al 9 settembre.
“Un programma per non dimenticare - sottolinea l’assessore Marilù Chiofalo - voluto dall’amministrazione comunale e realizzato in collaborazione con ANPI, ANPPIA, ANED, Comunità ebraica, Centro interdipartimentale di studi ebraici dell’Università di Pisa, Associazioni della comunità LGBT e con il patrocinio della Regione Toscana, per rendere vive cerimonie e racconti della storia della città. Nel 70° anniversario del Bombardamento della città ricorderemo coloro che in quel giorno persero la vita a Porta a Mare sul luogo di lavoro - conclude l’assessore - anticiperemo invece al 3 settembre il ricordo della tragica firma delle leggi razziali a San Rossore per non incidere sulle celebrazioni del Capodanno Ebraico che cade quest’anno proprio il 5 settembre.”
La giornata (il 5 settembre) è stata istituita ufficialmente come 'Giorno della memoria delle leggi razziali italiane, contro la persecuzione verso ebrei ed ebree contro ogni razzismo'.

Si inizia dunque il 31 agosto rendendo omaggio alle vittime dei bombardamenti di Porta a Mare del 1943. La cerimonia si svolge al Sostegno dei Navicelli alle ore 11.00 con gli interventi del sindaco Marco Filippeschi e del presidente ANPI di Pisa Giorgio Vecchiani. Alle 12.00 messa e deposizione di corone alla chiesa di San Giovanni al Gatano.
Alle 21.00 presso il Teatro LUX Bombe 1943 - Storie, immagini frammenti in ricordo dei bombardamenti di Pisa: 31 agosto 2013, 70° anniversario del primo bombardamento della città di Pisa, nel 1943. Una video-installazione di Lorenzo Garzella e Domenico Zazzara.
Lunedì 2 settembre 69° anniversario della liberazione di Pisa: a partire dalle ore 9 deposizioni di corone alle lapidi dei caduti e alle ore 12.00 commemorazione presso la Sala Regia di Palazzo Gambacorti.
Martedì 3 settembre alle ore 11.00 Presso il Parco di San Rossore verrà deposta una corona alla lapide che ricorda la Firma delle leggi razziali nel settembre del 1938.



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Fonte:
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Il Comune celebra il 70° anniversario del primo bombardamento su Pescara


“Una drammatica pioggia di morte arrivata dal cielo, quella lanciata il 31 agosto 1943 dai B-24 del 376° Bombardment Group dell’aeronautica americana, una devastazione totale che in pochi attimi ha sventrato il centro cittadino, portando morte e distruzione in via Nicola Fabrizi, via Firenze, radendo al suolo anche il Palazzo del Governo. Pescara domani ricorderà con i rintocchi delle campane il primo orrendo bombardamento della città, testimoniando, ancora una volta la vicinanza ai tanti figli e parenti di coloro che caddero sotto quella pioggia o che ne sopravvissero serbando per sempre quell’incubo e che ancora oggi vivono la tragica ricorrenza con emozione e turbamento. E in vista del settantesimo anniversario, abbiamo deciso di concentrare le cerimonie nel prossimo settembre, in coincidenza con il secondo drammatico bombardamento, quello del 14 settembre, con due momenti: partiremo con un convegno, dedicato alla storia di Pescara, agli anni della ricostruzione e alla città moderna. Quindi proseguiremo con l’omaggio alla lapide, sul vecchio muro della ferrovia, preceduto dalla visita al Sacrario militare”.
Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ricordando la tragica ricorrenza del bombardamento del 31 agosto.
“Pescara – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – ha subito nella sua storia quattro pesanti bombardamenti nel pieno della seconda guerra mondiale. I primi due, il 31 agosto e il 14 settembre del 1943 furono i più devastanti, gli ultimi due, il 17 e 20 settembre, servirono solo a terminare un’opera di distruzione ormai già effettuata, quando la città era quasi deserta con migliaia di cittadini sfollati nelle campagne vicine. L’obiettivo degli alleati era quello di penetrare su Pescara per raggiungere agevolmente Roma percorrendo la via Tiburtina. L’attacco del 31 agosto avvenne alle 13.20 in punto, un caldo pomeriggio di fine estate, quando tanti cittadini erano in spiaggia. I bombardieri B-24 dell’aeronautica militare giunsero dal mare, senza dare ai cittadini il tempo per mettersi al riparo, e sganciarono contro il centro le proprie bombe con un attacco devastante. In pochi minuti vennero rase al suolo le aree comprese tra via Nicola Fabrizi e via Firenze, come via Roma, e il Palazzo del Governo che in quegli anni ospitava il presidio militare. In quel momento non venne colpita la stazione ferroviaria e nell’attacco del 31 agosto morirono almeno 1.600-1.900 persone. Il secondo attacco arrivò il 14 settembre, mirato, questa volta, alla stazione con 37 bombardieri che lanciarono 341 bombe ad alto potenziale esplosivo distruggendo completamente magazzini, scali merci e depositi di rifornimento della stazione, una strage di ben 2mila persone. Domani – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – Pescara  ricorderà la prima tragedia, il primo bombardamento sulla città, in memoria dei caduti. Per il 14 settembre l’amministrazione terrà una seconda cerimonia, come da tradizione, con le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ma soprattutto ci prepariamo a commemorare con la massima solennità la ricorrenza per il settantesimo anniversario della tragedia, coinvolgendo soprattutto i ragazzi, gli studenti, per raccontare loro quel pezzo di storia che oggi più che mai ci deve appartenere e deve far parte del nostro patrimonio”.
Fonte:

Una giornata di commemorazione per le vittime dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale


di Luisa Novorio
Avezzano - Le vittime dei bombardamenti aerei, durante il grande conflitto bellico, verrano ricordate dalla sezione di Mondolfo della Associazione Nazionale Famiglie Caduti e Dispersi in Guerra che presenziarà in Abruzzo a varie cerimonie commemorative.
Verrà celebrata una messa a suffragio dei caduti di Celano, i seguito la delegazione dell’ANFCDG si recherà ad Avezzano.
"Scelta non a caso – sottolinea la presidentessa Rosina Tombari – ma dovuta al fatto che la Città di Avezzano è Medaglia d’argento al merito civile poiché fu la quinta città d’Italia per gravità di danni da bombardamenti alleati, come ricorda una targa commemorativa posta nel palazzo comunale".
E' doveroso ricordare i 23 bombardamenti ad opera della 12ª e 15ª Forza Aerea dell’Aeronautica statunitense: l’incursione del 23 gennaio 1944, operata dal 340º Bomber Group degli Usa, aveva come obiettivo l’intera città e il 19 marzo il 97º Bomber Group aveva, invece, come obiettivo la stazione ferroviaria con il suo scalo merci; i morti furono 94 e 504 i feriti. "Va mantenuta viva, specie nelle giovani generazioni, la memoria di tanta atrocità e distruzione; fatti accaduti in tempi poi non così risalenti e che devono avere tutt’oggi la nostra attenzione, per preservare i valori della democrazia e della libertà". - conclude la d.ssa Tombari.
L'Associazione Nazionale tra le famiglie dei Caduti in Guerra (A.N.F.C.D.G.), costituita nel 1917 e divenuta Ente morale di diritto privato nel 1979, riveste un ruolo di grande importanza sul territorio italiano. Svolge compiti di rappresentanza, protezione e tutela nei riguardi dei congiunti (genitori, vedove, orfani, collaterali) dei militari, partigiani, militarizzati Caduti e Dispersi in guerra e per causa di guerra nonché dei militari invalidi e mutilati di guerra qualunque sia la causa del loro decesso e di coloro che in servizio nelle Forze Armate hanno perduto la vita nel compimento del dovere (servizio di leva, lotta ad ogni forma di eversione e terrorismo, nell'espletamento di missioni in nome e per conto delle Organizzazioni internazionali alle quali l'Italia aderisce).
Grande l'impegno dell'ANFCDG per sostenere la pace e la fraternità dei popoli ed attuano importanti appuntamenti quali quelli dell'annuale celebrazione della 'Giornata Nazionale del Ricordo dei Caduti e Dispersi in Guerra'.

Giorno evento: 

1 Settembre, 2013
 

venerdì 30 agosto 2013

Dal Molin, disinnescati 24 ordigni


VICENZA - Si sono concluse le operazioni di recupero, trasporto e disinnesco delle 24 bombe d'aereo, residuati bellici della Seconda guerra mondiale, rinvenute nel cantiere dell'area dell'ex aeroporto Dal Molin a Vicenza. Le attività, coordinate dalla prefettura con il supporto del Comune di Vicenza e delle forze dell'ordine, hanno visto impegnate, per undici giorni consecutivi le squadre antincendio dei vigili del fuoco e le squadre sanitarie della croce rossa italiana e dei volontari di protezione civile appartenenti all'associazione nazionale alpini e all'associazione nazionale carabinieri, coordinate dalla centrale operativa provinciale del Suem-118. Il brillamento è stato eseguito dagli artificieri del 2 reggimento genio guastatori di Trento presso la cava di Orgiano. (Ansa)
Fonte:
http://corrieredelveneto.corriere.it/padova/notizie/cronaca/2013/30-agosto-2013/dal-molin-disinnescati-24-ordigni-d-aereo-seconda-guerra-mondiale-2222830696230.shtml
 

Al Forte Pozzacchio si rivive la Grande Guerra Eventi a Trento

 

 



Al Forte Pozzacchio si rivive la Grande Guerra Eventi a Trento

Domenica 1 settembre si rivive la Grande Guerra al Forte Pozzacchio. Il Festival “Tra le rocce e il cielo” propone il progetto “Abbracciami forte” per riportare alla memoria i truci avvenimenti della guerra raccontati attraverso gli occhi degli anziani che l'hanno vissuta in prima persona.
L'imponente Forte Pozzacchio, antica struttura bellica austro-ungarica, domenica racchiuderà un vero tesoro: la memoria degli anziani del paese che raccontano il loro passato, e ci restituiscono narrazioni dei loro nonni, dei loro padri e di loro stessi da bambini. Il Forte, dopo essere stato per lunghi anni abbandonato, nelle ultime stagioni è stato oggetto di un grande progetto di restauro che non si è ancora concluso del tutto: la riapertura al pubblico è prevista per il prossimo anno.
Grazie all'associazione culturale "Il Forte" di Pozzacchio ed al Comune di Trambileno, il Festival "Tra le rocce e il cielo" propone a tutti una imprendibile anteprima, arricchita da animazioni e proiezioni. Nel 2004 un'equipe di storici ed etnografi ha intervistato gli anziani del paese di Pozzacchio, i quali hanno raccontato la storia del paese e del forte. Tutti i loro ricordi rivivono oggi nell'allestimento realizzato da Filmwork, con la cura di Lorenzo Pevarello e Mariano De Tassis, da un'idea di Gigi Zoppello.
Un percorso dentro il forte che fa rivivere i racconti degli anziani, per poi portare il pubblico a vivere una intensa emozione nel grande vallo che si apre alle spalle del fortilizio. L'azione scenica alla fine del percorso è altamente drammatica, sconsigliata a bambini piccoli, persone facilmente impressionabili o sofferenti di cardiopatie o disturbi nervosi o dell'udito.
Il pubblico sarà ammesso, a partire dalle ore 17, a gruppi di venti persone per volta, scaglionati ogni dieci minuti, accompagnati dai volontari dell'associazione "Il Forte". Per la sicurezza e la tranquillità di tutti, i posti disponibili per lo spettacolo sono 300, esauriti i quali non si potrà più accedere alle gallerie del Forte. In caso di maltempo lo spettacolo verrà posticipato, ne verrà data comunicazione attraverso i social network della manifestazione. Nei momenti d'attesa, il pubblico potrà assistere al Jazz teatrale: letture e musiche dal fronte, che si svolgerà nel prato antistante l’ingresso della fortificazione.
Fonte:
http://www.trentotoday.it/eventi/forte-pozzacchio-grande-guerra-1-settembre-2013.html
                                                             Foto: TrentoToday




 

A villa Morassuti la stanza segreta delle armi naziste


Si tratta di una pistola mitragliatrice, sette caricatori, una pistola Mauser Luger, un otturatore e 312 proiettili calibro 9 per 9. Il materiale è stato rinvenuto in una stanza segreta durante le operazioni di riordino dei locali. La storia narra che in questa villa, immersa in un grande parco, invisibile dalla strada, collocata nella periferia di Montebelluna, durante la seconda guerra mondiale i tedeschi si fossero creati un fortino di difesa dagli assalti dei partigiani. In particolare vi aveva fatto dimora il colonnello Dierich e nelle adiacenze nel parco erano accampati i suoi uomini, un reparto autonomo specializzato in rastrellamenti, venuto dal Piemonte.
sul numero della Tribuna in edicola
Fonte:
http://tribunatreviso.gelocal.it/cronaca/2013/08/30/news/a-villa-morassuti-la-stanza-segreta-delle-armi-naziste-1.7658520

Cassinate ancora a rischio ordigno bellico. Il cercatore di bombe: “Da incoscienti non fare una bonifica capillare”


“La seconda guerra mondiale colma il sottosuolo del cassinate e dintorni di ordigni bellici inesplosi: bombe d’aereo da 250, 500, 1000 lb. Bombe da mortaio, a mano, granate di piccolo, medio e grande calibro: esplodenti, a frattura prestabilita, fumogene”. Scrive in una nota Giovanni Lafirenze, esperto nel settore delle bonifiche da ordigni. Una grande quantità di queste munizioni non esplode, restando fino ai nostri tempi malignamente interrate bombe d’aereo e grossi calibri a profondità maggiori, medi e piccoli calibri a profondità minori. Baionette, bombe a mano, mine e quant’altro quasi in superficie. Nel dopo guerra numerosi sono stati feriti da questi residuati, ma occorre non dimenticare che questi oggetti del passato ancora oggi sono in grado di produrre, nel migliore dei casi terribili “traumi da scoppio”, ultimi esempi in ordine di tempo (2013) i tre ragazzi della Val di Susa feriti da una bomba a mano mentre raccolgono patate. Il giovane di Aprilia, sempre con una bomba a mano, il ragazzo di Treviso colpito da un Panzerfaust. Altri esempi – continua il cercatore di bombe – i numerosi incendi che a causa dell’elevato fattore termico prodotto dalle fiamme incentivano le detonazioni dei residuati bellici ancora nascosti nel sottosuolo. Ovviamente tutto ciò aumenta a dismisura il rischio per i Vigili del Fuoco intenti a domare un incendio. Cassino, Montecassino, San Pietro Infine, Venafro, Tollo, Ortona, ed ogni paese inserito nelle numerose linee difensive tedesche sono tutti a codice rosso, anzi più che rosso. Per logica dovrebbero bonificare queste aree tanto infestate, ahimé non accade, sia per non voler considerare il problema, sia per mancanza di fondi. Eppure in altre località italiane la bonifica bellica è già da tempo obbligatoria per ogni lavoro edile, inspiegabilmente a Cassino no. A Cassino capita che qualche anonimo rinviene dei residuati bellici e decide, esponendo se stesso a pericolo e reati penali vari, di posarli nei posti sbagliati (posti giusti non esistono). Nel caso specifico ricordiamo i rinvenimenti su strada degli anni precedenti (2011, 2012). Anche quest’anno i soliti “incoscienti” replicano l’odioso copione. Infatti un gruppo di Vigili del Fuoco del Comando di Cassino, dopo aver domato fiamme, rinviene una granata inspiegabilmente posata a pochi metri della superstrada Sora Cassino. Roba da pazzi, roba da rabbrividire. Non dimentichiamo che nel 2008 a Latina tre Vigili vengono raggiunti dalle schegge di una improvvisa esplosione di un residuato bellico. Per difendersi da tutto questo i Comuni interessati dovrebbero rendere obbligatoria la bonifica sistematica, detta anche preventiva. Qualcuno potrebbe così intervenire: “ ma la bonifica è eseguita ad ogni rinvenimento". In definitiva queste bonifiche occasionali liberano da ordigni pochi metri quadri di terreno e non eliminano il problema che in questi casi travolge valli, monti, fiumi, milioni e milioni di metri quadri. Infatti per “bonifica Bellica s’intende: “ricerca, localizzazione, individuazione e scoprimento dell’ordigno bellico”. Operazioni scevre di tutte queste fasi non rappresentano la bonifica bellica sistematica. Come ordinare la “risolutrice” bonifica bellica preventiva o sistematica: In Italia la bonifica bellica è seguita, per il centro sud, dal X reparto BCM infrastrutture Napoli (numerosi i suoi interventi nel cassinate). È sufficiente rivolgersi a loro per risolvere problemi a più largo raggio. In più in Italia operano più ditte specializzate in questa strana professione: “cercatori di Bombe”. La bonifica bellica – conclude Lafirenze per l’area di Cassino e dintorni potrebbe essere di superficie, vale a dire, individuare, localizzare, mettere in luce tutto il materiale ferroso (compreso schegge) presente nel primo metro di terra. Certo un lavoro titanico in tempi di crisi economica, ma se fatto per gradi potremmo mutare il futuro di questa esplosiva discarica bellica che è il nostro paese”.
Fonte:
http://www.ilpuntoamezzogiorno.it/2013/08/cassinate-ancora-a-rischio-ordigno-bellico-il-cercatore-di-bombe-da-incoscienti-non-fare-una-bonifica-capillare/

Ordigni bellici in mare. Controlli a Selinunte


 Sino al 3 settembre, gli artificieri del Nucleo Sdai della base navale della Marina militare di Augusta saranno a Selinunte per verificare se ci sono  alcuni ordigni bellici segnalati in mare, nelle acque antistanti il pennello a mare, in un fondale di circa due metri e mezzo e nella battigia tra l'Acropoli e il lido Zabbara. La Capitaneria di porto ha emanato una ordinanza con la quale dispone che nelle zone di mare interessate sono vietati il transito, la sosta, l'ancoraggio, ogni tipo di attività subacquea.
Fonte:
http://marsala.it/in-provincia/valle-del-belice/item/71431-ordigni-bellici-in-mare-controlli-a-selinunte.html

giovedì 29 agosto 2013

Associazione "BunkerAndMore


BunkerAndMore è un'Associazione culturale fondata da Stimpfl Daniel e Vincenzo Natidio con la partecipazione di Guerra Antonio ed intende diffondere interesse verso strutture militari abbandonate e siti civili.
Lo scopo principale di BunkerAndmore è organizzare eventi e manifestazioni di avventura con i propri soci in luoghi interessanti e affascinanti.
Le nostre mete preferite sono i Bunker delle Grandi Guerre, le fortificazionistrutture civili abbandonate e tutto ciò che è avvolto dal mistero.
Il gruppo, partito con esplorazioni nella provincia di Bolzano ha raccolto dal 2009 migliaia di fotografie delle proprie esperienze tra cui: le famose 52 Gallerie del Pasubio; tutti i Bunker della provincia di Bolzano; fortificazioni del Trentino, paesi abbandonati come Consonno, e castelli ruderi leggendari.
                                                   Foto: Associazione "BunkerAndMore
 

Casalecchio, bonifica ordigno bellico all’Hotel Calzavecchio, oltre 6.000 persone da evacuare

 
Gli abitanti della zona interessata dovranno lasciare le abitazioni entro le ore 7,00 del mattino
Nello scorso mese di luglio è stato rinvenuto presso l’area di cantiere dell’Hotel Calzavecchio in ristrutturazione un ordigno di fabbricazione americana risalente alla seconda guerra mondiale del peso di circa 240 kg al cui interno sono contenuti circa 120 kg di tritolo.
Domenica 8 settembre 2013 avverranno le operazioni di bonifica dell’ordigno da parte del Genio Ferrovieri di Castel Maggiore BO.
In un raggio di 500 metri dal ritrovamento dell’ordigno (“danger zone”) la popolazione, costituita da oltre 6.000 residenti(di cui 965 over 75), dovrà essere evacuata.
In questi giorni è in distribuzione presso tutte le buchette postali delle abitazioni e degli esercizi commerciali interessati un volantino con l’indicazione di lasciare il proprio appartamento tra le 6,30 e le 7,00 del mattino di domenica 8 settembre e tutte le informazioni utili.
Gli operatori del Genio Militare saranno in 4 e, a evacuazione totale avvenuta, si presume intorno alle ore 8,00 circa, attiveranno a distanza delle speciali “chiavi” per disinnescare prima la spoletta anteriore poi quella posteriore. Una volta dispolettato, l’ordigno è in sicurezza e verrà trasportato in una cava di Pianoro per farlo brillare.
A partire dalle ore 7,15 la danger zone verrà transennata e sarà interrotta la viabilità pedonale e veicolare. Il rientro alle abitazioni avverrà solo a seguito della messa in sicurezza dell’ordigno e della successiva rimozione delle transenne da parte di chi presiede ai blocchi stradali: a partire dalle ore 7,30 occorreranno circa 3 ore, salvo complicazioni, prima di poter rientrare alle proprie case.
Tutta l’area interessata verrà presidiata da pattuglie anti-sciacallaggio di Polizia Municipale e Forze dell’OrdineCirca 130 volontari del Coordinamento comunale e provinciale di Protezione Civile staranno ai posti di blocco e, a partire dalle 6,30, suoneranno campanello per campanello per verificare che tutti siano usciti.
Dell’utenza fragile (allettati, anziani non autosufficienti, ecc.) si sta occupando InSieme, Azienda Consortile Interventi Sociali Valli del Reno Lavino Samoggia, in collaborazione con l’Azienda USL di Bologna.
L’intervento complessivo è coordinato dalla Prefettura di Bologna, ma gestito localmente dal Centro Operativo Comunale di Protezione Civile.
Ringraziamo fin d’ora tutti coloro che stanno organizzando questa complessa operazione”, sottolinea il Sindaco Simone Gamberini, “invitiamo i cittadini interessati dall’evacuazione a seguire le indicazioni riportate sul volantino organizzandosi per lasciare le proprie case entro le ore 7,00. L’Amministrazione comunale è a loro disposizione per gestire al meglio anche le situazioni più difficili. Ci auguriamo che tutto si risolva nel più breve tempo possibile per poter ripristinare anche le normali condizioni del traffico e della viabilità”.
MODIFICHE TRASPORTI E VIABILITÀ
I principali incroci in cui verrà istituito il blocco del traffico sono: Ronzani/Genova; Porrettana/Da Vinci; Calzavecchio/Leopardi; Bazzanese/Rotonda Biagi; Martiri della Libertà/Porrettana; Carducci/Porrettana; Lido/Venezia.
Sull’Autostrada A1, dall’avvio delle operazioni di dispolettamento (ore 8,00 circa) fino a cessate esigenze, verrà sospeso il traffico in carreggiata sud all’altezza dello svincolo A1/A14, in carreggiata nord all’altezza dell’area servizio Cantagallo. Si effettueranno blocchi dinamici: qualche chilometro prima del blocco una safety car accompagnerà gli automobilisti fino al blocco stradale. Anche in Tangenziale nord verranno inibite le uscite 1 e 2 per evitare l’accesso al casello di Casalecchio. Chi deve prendere l’A1 in direzione Milano potrà utilizzare il casello di Borgo Panigale.
Autobus e treni (linea ferroviaria Bologna – Porretta) rispetteranno il divieto di transito a partire dalle ore 7,30 fino a cessate esigenze.
Per chi deve andare in direzione Sasso Marconi (la mattina dell’8 settembre è in corso la “Fira di Sdaz”) verrà indicata una viabilità alternativa sul luogo.
PUNTO DI RACCOLTA: per le persone evacuate che necessitino di un ricovero temporaneo durante le fasi di messa in sicurezza dell’ordigno bellico è a disposizione l’UNIPOL ARENA in via Gino Cervi n. 2. Per chi non fosse in grado di raggiungere in modo autonomo tale luogo, viene garantito il trasporto con partenza presso il parcheggio di fronte all’Ufficio Postale di via Porrettana n.374 (area di ammassamento  “Parco Rodari’’).
ALTRE AREE DI RACCOLTA: i cittadini, in modo autonomo, potranno anche aspettare il termine delle operazioni di bonifica nei seguenti luoghi: Piazza del PopoloPiazza del Monumento ai CadutiCasa della Conoscenza (via Porrettana 360).
Per l’occasione, i seguenti centri commerciali apriranno anticipatamente alle ore 8,00:
Centro commerciale Meridiana (supermercato Esselunga e alcuni esercizi commerciali)
Centro commerciale Shopville Gran Reno (supermercato Carrefour e alcuni esercizi commerciali)
SALA STAMPA: dalle 6,30 di domenica 8 settembre sarà attiva una sala stampa presso la Sala Seminari della Casa della Conoscenza (via Porrettana 360). Verrà fatta anche una diretta twitter dell’evento (@CasalecchioNews).
Per qualunque richiesta di informazione o segnalazione di difficoltà da parte dei cittadini:
Comune di Casalecchio di Reno
Semplice Sportello Polifunzionale n. verde 800 011837 – tel. 051 598111
Giorni e orari di apertura:
Dal lunedì al venerdì 8 – 19, sabato 9 – 12 (escluso sabato 31 agosto)
Domenica 8 settembre: apertura a partire dalle 6,30
E – mail: semplice@comune.casalecchio.bo.it
www.comune.casalecchio.bo.it
Account twitter @CasalecchioNews
Tipo di ordigno:
DENOMINAZIONE: Bomba d’aereo GP HE USA da 500 lbs mod. AN-M 64
PESO COMPLESSIVO: 500 lbs (240 kg circa)
ESPLOSIVO: tritolo 267 lbs (120 kg circa)
SPOLETTE: di naso AN-M103, di coda AN-M101
Fonte:
http://www.renonews.it/casalecchio-di-reno/2013/08/29/casalecchio-bonifica-ordigno-bellico-allhotel-calzavecchio-6-000-persone-evacuare/
                                                               Foto: Reno News
 

mercoledì 28 agosto 2013

NUOVE OPERAZIONI DI DISINNESCO IN VALFURVA

Fonte: Comando delle Forze Operative Terrestri Data: 28 agosto 2013 Ieri nel comune di Valfurva (SO), quattro pericolosi residuati bellici della prima guerra mondiale sono stati rimossi e neutralizzati a cura degli artificieri del 10° Reggimento Genio Guastatori della Brigata Corazzata “Ariete”.
Gli ordigni, quattro granate d’artiglieria italiana con caricamento ad alto esplosivo risalente alla 1^ Guerra Mondiale da 149 mm, 120 mm, 75 mm e 70 mm, sono state rinvenute ancora in buono stato a 2673 metri di quota all’interno della zona del Ghiacciaio dei Forni in alta Valtellina, all'interno del settore lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio. Le operazioni di messa in sicurezza del territorio, coordinate dalla Prefettura di Sondrio, hanno avuto inizio alle ore 07.00 e sono terminate alle ore 11.30 con la riapertura dei sentieri del ghiacciaio. Gli specialisti del Reggimento, dopo aver identificato gli ordigni, verificato il loro stato e valutato l’area circostante, hanno deciso di far brillare simultaneamente i manufatti nello stesso luogo del rinvenimento. Per ridurre il più possibile i disagi i genieri hanno disposto uno sgombero di circa 500 mt. di raggio intorno all’area per evitare l’ingresso di turisti presenti lungo i sentieri del ghiacciaio all’interno della zona. Gli esperti artificieri hanno stabilito il campo base al Rifugio Branca a quota 2493 metri e da lì si sono inerpicati lungo un sentiero per arrivare alla base del ghiacciaio e, dopo aver calzato i ramponi, hanno proseguito in arrampicata per un’ora per arrivare al sito del rinvenimento. Vista la posizione in cui si trovavano gli ordigni, per l’eventuale sgombero sanitario è stato messo a disposizione l’elicottero dell’AREU Lombardia. Il 10° Reggimento Genio Guastatori è una delle 7 Unità dell’Arma del Genio incaricate di bonificare il territorio dell’Italia centro settentrionale dai numerosi residuati bellici ancora esistenti e pericolosi e gli esperti specialisti hanno effettuato 96 interventi dall’inizio dell’anno, coordinati dal 1° Comando Forze di Difesa, diretto dal Generale Bruno Stano. L’intervento, che si è concluso con successo dopo circa 4 ore, è stato effettuato dal Caporal Maggiore Capo Scelto Liotta e dal suo nucleo EOD che vanta ormai una preziosa esperienza, maturata anche in diverse missioni all’estero.
 Fonte:
 http://www.freenewspos.com/notizie/archivio/e/721052/oggi/nuove-operazioni-di-disinnesco-in-valfurva

Residuati bellici in cantina rinvenuti in Viale Italia

La Spezia - Stava svuotando la cantina del suocero deceduto qualche tempo prima ma, la cosa che sicuramente non si aspettava era di trovare un proiettile di mortaio da 81mm e quattro bossoli inermi. La scoperta, questa volta, non è avvenuta in un campo aperto ma in una centralissima cantina nella zona di Viale Italia.
A fare il rinvenimento è stato un cinquantatreenne che ha avvertito le forze dell'ordine. Gli artificieri della Polizia di Stato sono intervenuti, hanno sequestrato i 'cimeli di guerra' per poi avviarli alla loro distruzione definitiva. 

Fonte:
 http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Cronaca/Residuati-bellici-in-cantina-rinvenuti-140892.aspx

Sfalciano l'erba e trovano bomba Risalente alla 2° guerra mondiale

Bomba della 2° guerra mondiale a Cittadella in via Mottinello
Dopo quasi 70 anni dalla conclusione dell'ultimo conflitto mondiale, durante uno sfalcio d'erba in un campo vicino a un'abitazione è stata ritrovata una bomba del tipo Srcm. Il rinvenimento nella serata di martedì, al civico 1 di via Mottinello a Cittadella. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

Fonte:
 http://www.padovaoggi.it/cronaca/bomba-seconda-guerra-mondiale-cittadella-via-mottinello.html
Fonte:


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martedì 27 agosto 2013




Operativnim planom Federalne uprave Civilne zaštite, koja će voditi aktivnosti, naloženo je privremeno izmještanje stanovnika koji žive u radijusu od 250 metara, kao i stanovnika visokih zgrada uz rub zone od 250 metara koje imaju vizuelni kontakt prema lokaciji s bombom.

Planom su ustanovljeni potpuna zabrana kretanja u radijusu od 250 do 1.200 metara te pojas ograničenog kretanja u rasponu od 1.200 do 1.700 metara.
Stanovništvo treba najkasnije do 2.30 sati da se privremeno smjesti u prostorije Osnovne škole “Hrasno”, u ulici Porodice Ribar broj 2, da smanji, odnosno obustavi kretanje u periodu od 3 do 4 sata u pojasu zabrane kretanja i ograničenog kretanja u ulicama: Malta, Paromlinska, Envera Šehovića, Bulevar Meše Selimovića, Nedima Filipovića, Bugojanska, Srebrenička, Fojnička, Marka Marulića, Alojza Benca, Sprečanska, Zenička, Saliha Udžvarlića, Zmaja od Bosne i dr., u krugu do 1.200 metara od lokacije bombe.
Zabrana kretanja odnosi se na pješake i motorna vozila, a ne i na službena lica i motorna vozila koja će biti posebno označena.
Štab Civilne zaštite u općini Novo Sarajevo na čijem je području pronađena bomba organizirao je jedinice za pružanje prve medicinske pomoći, vatrogasnu, kao i jedinicu Crvenog križa, koje će biti u pripravnosti od 1 do 4 sata. Prijevoz i pomoć pri smještaju nepokretnih i slabo pokretnih osoba u Osnovnu školu “Hrasno” organizirat će Općinski štab Civilne zaštite.
Svi kojima je potrebna ova vrsta pomoći mogu se obratiti predstavnicima etažnih vlasnika, organima i sekretarima mjesnih zajednica „Čengić Vila I”, „Malta” i „Dolac” ili na dežurni telefon u Štabu Civilne zaštite Općine Novo Sarajevo: 033/ 492-140.
“Molimo građane da se u vrijeme provođenja mjera zaštite pridržavaju ove obavijesti, kao i uputstava lica zaduženih za organizovanje predviđenih mjera, koja će biti na terenu i nosit će prsluke s oznakama Štaba civilne zaštite Općine Novo Sarajevo, zatim službenih lica Ministarstva unutrašnjih poslova Kantona Sarajevo, kao i drugih ovlašćenih lica, u postupku uklanjanja i uništavanja neeksplodirane avionske bombe.
Općinski štab Civilne zaštite je obezbijedio dovoljno smještajnih kapaciteta, a građanima koji ne žele da ih koriste, preporučuje se da iskoriste mogućnost smještaja kod rodbine i prijatelja”, navedeno je u obavijesti građanima općinskog štaba Civilne zaštite Novo Sarajevo.
Štab je podsjetio da je avionska bomba, zaostala iz Drugog svjetskog rata i teška oko 500 kilograma, pronađena nedavno prilikom građevinskih radova.
Osim Federalne uprave civilne zaštite, aktivnosti na uklanjanju bombe provodi: Kantonalna uprava civilne zaštite, Kantonalno Ministarstvo unutrašnjih poslova, policijska uprava Novo Sarajevo i Općinski štab civilne zaštite.

Fonte:
 
 

Evakuierung nach Bombenfund in Hannover abgeschlossen


Hannover - Kurz vor der geplanten Entschärfung einer Fliegerbombe aus dem Zweiten Weltkrieg ist die Evakuierung des Innenstadtbereichs von Hannover so gut wie abgeschlossen. Wie ein Sprecher der Feuerwehr sagte, flog ein Hubschrauber zur Kontrolle über das Gebiet. Vermutlich gegen 3.00 Uhr wollen Experten mit der Entschärfung der Bombe beginnen. Ursprünglich war diese für 01.00 Uhr geplant. Zuvor waren rund 9000 Menschen in Sicherheit gebracht worden.
Fonte:
http://www.kornwestheimer-zeitung.de/inhalt.kriegsfolgen-evakuierung-nach-bombenfund-in-hannover-abgeschlossen.f60152bb-9a34-4707-ae12-ed9483f184c1.html

Unexploded bomb discovered off West Sussex beach


di Elise Brewerton
elise.brewerton@thenews.co.uk
DIVERS sparked an alert when they discovered an unexploded bomb.

Lifeboats had to form a protective ring around the 500lb Second World War bomb which was discovered on Saturday morning, close to Selsey Lifeboat Station.
The following day Royal Navy bomb disposal experts confirmed it was a bomb and plans were put in place to make it safe.
On Monday the area around the bomb was evacuated and both Selsey lifeboats were launched as a precaution and stood off at a safe distance.
Using an inflatable bag, the bomb was towed 1.5 miles south east of Selsey Bill.
Both Selsey lifeboats acted as guard vessels and maintained a 700m cordon around the bomb until it was successfully detonated at 12.15pm
Fonte:
http://www.portsmouth.co.uk/news/local/unexploded-bomb-discovered-off-west-sussex-beach-1-5428299

Bomba a mano a Abatemarco: giovedì verrà fatta brillare


Di poche ore fa la notizia del ritrovamento di una bomba a mano in un pozzo di Abatemarco.
Avvisata prefettura e artificieri l'area è stata recintata e giovedì l'ordigno, risalente alla seconda guerra mondiale, verrà fatto brillare.
La conferma è stata data al Giornale del Cilento da Emanuele Tamorri, capitano dei carabinieri della compagnia di Sapri.
Fonte:
http://www.giornaledelcilento.it/it/27-08-2013-bomba_a_mano_a_abatemarco_gioved_igrave_verr_agrave_fatta_brillare-19611.html