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sabato 15 marzo 2014

Dal sequestro al museo sul Piave: armi storiche diventano collezione


VENEZIA - Dal sequestro alla... mostra permanente.
Il recupero di una intera collezione di armi risalenti alla Prima e Seconda Guerra mondiale è stato possibile grazie a un'indagine degli agenti della Polaria dell'aeroporto Marco Polo di Tessera. A far scattare l'operazione nel 2011 la denuncia di un 77enne trevigiano fermato mentre stava salendo su un volo per Cagliari, dopo aver imbarcato un bagaglio in stiva contenente una vecchia Beretta 7.65 perfettamente funzionante. Di qui li le verifiche anche nell'abitazione del "recuperante" dove appunto è stata scoperta la notevole raccolta. Ieri baionette, carabine, bombe a mano, proiettili, pistole sono state consegnate dal dirigente della Polaria Riccardo Tumminia alla sindaca e al presidente del Museo civico storico territoriale di Alano di Piave, Serenella Bogana e Luca Turchetto.

Fonte:http://www.gazzettino.it/NORDEST/VENEZIA/aeroporto_marco_polo_tessera_polaria_pistola/notizie/575478.shtml

Altri 22 ordigni bellici trovati nel Torre


di Giorgio Mainardis
CHIOPRIS VISCONE. Altri 22 ordigni bellici, di vario calibro (75 e 125 mm) risalenti al primo conflitto mondiale sono stati rivenuti dal personale dell’Arma dei carabinieri – Stazione di San Giovanni al Natisone – nel greto del torrente Torre in territorio comunale di Chiopris Viscone.
Si tratta dell’ennesimo ritrovamento di residuati bellici che riaffiorano dopo le piene e la conseguente erosione di terreno verso le zone dei meleti. Vista la tipologia, è presumibile che tutto il materiale riaffiorato possa aver fatto parte di un deposito di munizioni che gli austriaci o il regio esercito italiano avevano allestito in zona, tenuto conto anche che proprio durante la Grande guerra il luogo del rinvenimento era area di confine e teatro di combattimenti.
Tutti gli ordigni rinvenuti sono stati prontamente messi in sicurezza per la loro successiva collocazione in un’area protetta al fine di scongiurare eventuali pericoli in attesa che gli artificieri provvedano a farli brillare.
Circa il rinvenimento – oltre alle informazioni di rito rese dai militari dell’Arma di San Giovanni al Natisone –, il sindaco di Chiopris Viscone, Carlo Schiff, ha voluto evidenziare il fatto anche al prefetto e agli organi superiori dell’Arma nel corso di un incontro tenutosi l’altra mattina a Palmanova.
Proprio da quell’incontro è partito l’ordine prefettizio alla centrale operativa del 118, al Terzo reggimento genio guastatori e ai carabinieri del Comando provinciale per avviare in tempi stretti l’azione di messa in sicurezza degli ordigni, avvenuto poi a distanza di un paio d’ore, e per l’organizzazione della bonifica, in programma fra pochi giorni.
Fonte: http://messaggeroveneto.gelocal.it/cronaca/2014/03/16/news/altri-22-ordigni-bellici-trovati-nel-torre-1.8857124

E Olmi va alla guerra


di Alessandro Tich
Il primo ciak risale allo scorso gennaio, ieri è stato il giorno delle ultime riprese. 
Narrano le cronache che il regista abbia voluto “vere facce da freddo” per girare le immagini del fronte in inverno. E così, invece di ricostruire il set in uno studio cinematografico per affidarsi successivamente ai miracoli tecnici della post-produzione, a 83 anni ha sfidato le gelide temperature dell'Altopiano di Asiago coperto di neve per far rivivere visivamente, e con realismo assoluto, una notte in trincea. 
Basterebbe questo retroscena per comprendere lo spirito di monastica dedizione con cui Ermanno Olmi ha concepito la realizzazione di “Torneranno i prati”, la sua opera che col sottotitolo “15 - 18 l'Italia in guerra” ripercorre gli eventi della tragedia bellica nel centenario del primo conflitto mondiale. 
Un titolo di alto significato, per una storia raccontata ad alta quota: e cioè interamente sull'Altopiano dei Sette Comuni, con due trincee ricostruite rispettivamente a circa 1.100 e 1.800 metri di altitudine.
Scritta, oltre che diretta, dallo stesso Olmi la pellicola - basata su una storia realmente accaduta - è interpretata da Claudio Santamaria, Jacopo Crovella, Andrea Di Maria, Francesco Formichetti, Camillo Grassi e Niccolò Senni. 
Prodotto da Cinema Undici e Ipotesi Cinema con RAI Cinema, il film si è avvalso anche del contribuito di diversi investitori che - come ha ricordato il vice presidente e assessore alla Cultura della Regione Veneto Marino Zorzato - “hanno accolto con entusiasmo l’invito a partecipare alla sua realizzazione che narra eventi della Prima Guerra Mondiale, in occasione del suo Centenario”. L'opera è stata realizzata con un contributo di 80 mila euro della Regione a valere sul Fondo per il cinema e l’audiovisivo. 
“Torneranno i prati” è il drammatico flashback di un vecchio pastore, chiamato “Toni matto”, che sulle verdi e amene aree di pascolo dove porta i suoi animali aveva combattuto, da giovane soldato, sul fronte dell'autunno 1917 poco prima della disfatta di Caporetto. Non un film sulla guerra, come ha fatto intendere il maestro, ma “contro” la guerra: “Vorrei che più che un film bello sia un film utile - ha dichiarato Olmi -. Un film che ci faccia chiedere perché questa guerra mondiale è accaduta.”
Un'opera che ripercorre quindi la cosiddetta “epopea” della Grande Guerra oltre le versioni della storia ufficiale, e che si inserisce nelle celebrazioni del centenario del conflitto ponendosi, criticamente, a capirne gli aberranti motivi e perché ancora oggi la parola “guerra” resti saldamente presente nell'umano vocabolario. 
“Non abbiamo voluto perdere l’opportunità - ha ancora detto Zorzato - di guardare la Grande Guerra attraverso gli occhi di un maestro del cinema. 
Per il tema trattato, il film di Olmi rientra a pieno titolo tra le iniziative che la Regione del Veneto ha promosso per celebrare il Centenario della Grande Guerra e la memoria del sacrificio di tanti italiani che sull’Altopiano di Asiago persero la vita”. Il film, riconosciuto di Interesse Culturale, gode anche del sostegno della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Struttura di Missione per la Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale).” 
“Una memoria - ha aggiunto il vice presidente della Regione - che vuole essere lontana da ogni retorica, come è lontana da ogni retorica la capacita di Olmi di raccontare storie di uomini semplici, pastori, contadini e operai. Storie di donne e uomini profondamente legati alle proprie tradizioni e al proprio modo di vivere che vedono la propria vita travolta dalla grande storia. L’Altopiano di Asiago come il Piave e il Grappa rappresentano, per la storia del Novecento italiano, luoghi simbolo. Ancora oggi a distanza di cento anni il paesaggio, la memoria collettiva e certe espressioni del linguaggio colloquiale sono ancora segnati dal ricordo dei terribili combattimenti.”
Una creazione artistica che intende dare le sue risposte alla domanda del perché in quell'oscura epoca, su quei prati “tornati” oggi ad ospitare i pascoli, le bestie erano gli uomini. Con la mai sopita tendenza, ancora oggi e in tanti angoli del mondo, a ritornare tali.

Fonte:
http://territorio.bassanonet.it/illustri/15769.html

venerdì 14 marzo 2014

Teano. Rinvenuto ordigno bellico della Seconda Guerra Mondiale


A  Teano, nella frazione San Giuliano, sulla Strada Provinciale 31,  un cittadino  ha rinvenuto nel proprio terreno, un  ordigno bellico inesploso: si tratta di una bomba a mano di fabbricazione inglese lunga circa 10 cm e diametro circa 7 cm., risalente, quasi sicuramente, alla seconda guerra mondiale. Sono state attivate tutte le procedure per mettere in sicurezza l’area e l’arma
Fonte:
http://www.clarusonline.it/teano-rinvenuto-ordigno-bellico-della-seconda-guerra-mondiale/

giovedì 13 marzo 2014

Va nel bosco per pulirlo e scopre una bomba


Va nel bosco per pulirlo e trova un ordigno bellico. È successo l'altro pomeriggio in zona Pilastro, nell'area collinare che sale verso Ignago ma a poche decine di metri da una zona residenziale. 
Guido Rizzi aveva intenzione di pulire la legna quando si è trovato davanti a quella che è probabilmente una bomba a spillo, di circa 40 centimetri. Eppure da quelle parti c'era passato diverse volte e non aveva mai visto nulla di strano, soprattutto ordigni o residuati . Rizzi ha chiamato il vicesindaco Giovanni Maria Forte per avvertirlo della scoperta e chiedere lumi sul dafarsi. L'ex sindaco ha provveduto ad allertare la polizia locale e i carabinieri della stazione di Dueville, che hanno provveduto a spostare la bomba e a renderla inoffensiva.
«È la prima volta che sento parlare di un ritrovamento simile - ammette Forte, che di Costabissara è stato primo cittadino per diversi lustri e conosce come nessuno il “suo” territorio. - Da queste parti ci sono stati dei bombardamenti ma non possono essere collegabili a quanto scoperto. Peraltro quello è (...)

Fonte:
http://www.ilgiornaledivicenza.it/stories/Provincia/672944_va_nel_bosco_per_pulirlo_e_scopre_una_bomba/

Rubano un ordigno bellico ora rischiano 8 anni di carcere


Antonio Giampaoli 
Una bomba con sei chilogrammi di tritolo risalente alla Seconda guerra mondiale rubata per farne un soprammobile. La bravata poteva costare cara non soltanto a loro ma a un’intera comunità se l’ordigno fosse esploso, tre giovani (di cui due di Tornimparte e uno di Lucoli, tutti di età compresa tra i 20 e i 24 anni) hanno pensato bene di rubare una bomba di cannone inesplosa (da 90 millimetri) che di lì a poco sarebbe dovuta essere presa in carico dai militari del Comando Genio militare di Roma, dopo essere stata rinvenuta in un campo agricolo nella frazione di Piedi la Villa a Tornimparte. I tre ragazzi hanno portato l’ordigno in un altro terreno (di proprietà di un giovane che fa parte del terzetto) luogo in cui a quanto pare sarebbe stato anche manomesso. Le indagini dei carabinieri della stazione di Tornimparte, diretti dal maresciallo Antonello Cattivera, non si sono fatte attendere. Una corsa contro il tempo conclusa nel giro di breve tempo. I tre giovani hanno confessato il furto dell’ordigno bellico che è stato subito riconsegnato ai carabinieri e successivamente agli agenti del nucleo artificieri della Questura di Pescara che lo hanno fatto brillare in un luogo sicuro. I tre sono stati denunciati per furto e possesso illegale di munizionamento da guerra, rischiano fino a 8 anni di reclusione. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Massimo Costantini, Guido Alfonsi e Francesco Saverio De Nardis.
Fonte:
http://assergiracconta.altervista.org/archivioNews.php?page=1&id=6546

Bomba in campo agricolo, domenica il brillamento. Operazioni di evacuazione a Borgo Pace


Pesaro, 12 marzo 2014 - Si svolgeranno domenica 16 marzo le operazioni di disinnesco e brillamento diun ordigno bellico inesploso, rinvenuto nel Comune di Borgo Pace in modo assolutamente fortuito durante alcuni lavori in un campo agricolo privato.
L’ordigno è una bomba d’aereo del peso di 500 libbre di fabbricazione inglese, risalente al Secondo Conflitto Mondiale, in pessime condizioni di conservazione ed armata con due spolette (una di testa e l’altra di coda). Le operazioni prevedono tre distinte e successive fasi di intervento: la pulizia dell’ordigno sul luogo del ritrovamento (sabato 15) disinnesco, trasporto in sicurezza presso un luogo idoneo al brillamento ed infine il brillamento dell’ordigno (domenica 16 marzo, con inizio alle ore 10:00 e termine alle ore 14:00 circa).
Per la salvaguardia dell’incolumità pubblica è stata individuata una zona entro il raggio di 300 metri dal luogo del ritrovamento, all’interno della quale sarà disposto, per la giornata di domenica, lo sgombero degli edifici e delle strade, con evacuazione della popolazione residente.
Il disinnesco e il brillamento saranno effettuati da personale specializzato del Reggimento genio ferrovieri, Unità dell’Esercito di stanza a Castel Maggiore (Bologna). 
Fonte:
http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/provincia/2014/03/12/1038117-bomba-borgo-pace-brillamento.shtml

Cornaredo: conserva bomba cannone in casa


Cornaredo: conserva bomba cannone in casa

Viveva con una bomba inesplosa in casa: un colpo di cannone calibro 75. Lo considerava un souvenir di una passeggiata in montagna, non un pericoloso reperto bellico inesploso. Tutto questo fino a martedì, quando ha alzato la cornetta e ha allertato i carabinieri dell’ogiva che teneva tra le quattro mura della sua abitazione. È successo a Cornaredo, comune dell’hinterland milanese.
I carabinieri sono subito intervenuti. Arrivati sul posto e resisi conto del pericolo hanno avvertito anche il nucleo artificieri del comando provinciale milanese. I militari, prese tutte le precauzioni del caso, hanno preso in custodia l’’ordigno esplosivo e lo hanno fatto brillare in una cava in disuso di Rhio.Cornaredo: conserva bomba cannone in casa
“Nonostante siano state effettuate opere di bonifica nelle nostre montagne, non è raro trovare ancora qualche residuato bellico — ha ricordato in una nota Andrea Domenici, capitano dei carabinieri di Rho —. Non bisogna mai raccoglierli ma avvisare le competenti autorità”.
Fonte:
http://rho.milanotoday.it/cornaredo-bomba-cannone-12-marzo-2014.html
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martedì 11 marzo 2014

MAMA MAGNEMO ON QUO ?


All'interno del piccolo cortile tre ragazzini sembrano confabulare tra loro. Probabilmente, semplici confidenze tra chi non possiede più alcuna ragione per sorridere, per giocare. Da un paio di settimane la vita in città da insostenibile è diventata davvero assurda. Sapone ? Introvabile. Zucchero ? Ancora peggio, pane ? 150 grammi giornalieri per famiglia. In pratica non è possibile reperire beni di prima necessità, neanche se muniti di tessera annonaria. La popolazione è economicamente stremata anche dal mercato nero. L'Italia è in guerra dal dieci giugno del 1940, ma per i padovani residenti in città a parte i continui allarmi aerei notturni la guerra persevera ad essere una tragedia da leggere sui giornali, alla radio o per mezzo delle lettere dei famigliari inviati dal vecchio regime nei vari fronti militari. Anche lo sbarco anglo-americano in Sicilia, da queste parti, appariva nelle vesti di uno spettro da esorcizzare grazie alla distanza.
In realtà a Padova la guerra è stata ancor più sentita a partire dal mese di settembre. Difatti i primi giorni di quel mese si era prima, sparsa la voce della fine del conflitto nel paese. In città c'erano stati anche dei festeggiamenti, ma il successivo aumento, nei giorni a venire, dei militari tedeschi aveva fatto comprendere a tutti che il peggio si sarebbe presentato da lì a qualche giorno.
Ore 10: 43 del 16 dicembre del 1943

“Anzolo torna su”. Urla Alessandra, la mamma di uno dei tre bimbi presenti nel cortile. Angelo alza la testa, con un cenno del capo fa intendere d'aver compreso e di corsa s'avvia verso le scale dell'abitato. Arcella enorme quartiere della città del Santo. Il Ragazzino come un fulmine entra in casa:
“mama magnemo on quò ?”. la mamma guarda il piccolo, vorrebbe rispondere diversamente, ma sa che non servirebbe a nulla, perciò abbracciando il figlio tra una carezza ed un bacio risponde: “speremo in Dio”.
Angelo, undici anni all'anagrafe, già segnato da una vita colma di ostilità. Ultima notizia del padre sembra essere una cartolina del fronte greco, poi nulla più, l'inspiegabile silenzio trasudante di numerosi e tristi presagi che intersecano vita e speranza, morte, delirio e tormento. In ogni caso dopo due giorni di assoluto digiuno, Angelo vede la madre preparare della polenta, sgrana occhi e animo, oggi si mangia.
Ore 13: 03.
Alessandra da una trentina di minuti è seduta vicino ad un camino spento. È pensierosa, ricorda la precedente guerra. A quei tempi era una bimba della stessa età del figlio. Vede il figlio rivivere le stesse paure, identica miseria. All'improvviso il solito allarme, questa volta diurno. È il cupo rombo delle Fortezze Volanti. Forse, pensa la mamma “sono dirette in Germania”.
Ore 13:05
Il primo boato, poi il secondo, il terzo. È l'inizio dell'inferno. I B-17 sganciano 200 tonnellate di bombe. Colpiscono Porta Trento, l'area della Santissima Trinità, la zona industriale, il deposito locomotive, la stazione centrale, il quartiere Arcella. “Angelo corri con me, raggiungiamo il rifugio”, urla a più non posso la mamma che in un istante afferra il ragazzino e lo spinge verso l'uscita di casa. La donna apre la porta, ma è investita da un tremendo boato. Le pareti di casa, tremano. Le esplosioni si moltiplicano, le fiamme che avvolgono i palazzi adiacenti raggiungono altezze incredibili, interi stabili crollano la gente urla, piange, si dispera, bestemmia. Fiumi d'incandescenti macerie, travolgono incolpevoli passanti d'ogni sesso, d'ogni età. La polvere dei calcinacci spinta da potenti venti ad alta temperatura ustiona, acceca, ferisce. Gli ordigni continuano a precipitare, Arcella è in ginocchio. Al fuoco delle bombe al fosforo ed esplosive si aggiunge il fuoco delle reti gas interrotte. Decine i morti centinaia i feriti. Alessandra stringe la mano al figlio, corrono, corrono, verso un pensiero, verso la salvezza. In realtà non corrono, ma fuggono da un terrore ben distribuito non solo in Europa. Crolla la parete di una palazzina, le rovine investono Alessandra ed Angelo. La mamma tenta un ultima disperata richiesta d'aiuto, non né ha il tempo. Angelo con le mani cerca la madre, non la trova. La chiama, non riceve risposte. Angelo sposta qualche piccolo sasso, vorrebbe liberare la sua mamma da quei cumuli di macerie, ma non è più possibile. La guerra per Alessandra è terminata, per la città del Santo continua: altro sangue innocente sarà sparso per la città. Fuoco travolgerà altro fuoco. I bombardamenti aerei termineranno nel 1945. Ma di Alessandra sepolta tra macerie e del del suo piccolo Angelo fuggito chissà come, chissà dove nessuno saprà più nulla.


Giovanni Lafirenze 

Ritrovate a Portula due bombe a mano

In attesa dell'arrivo degli artificieri della Brigata Alpina Taurinense i carabinieri stanno piantonando il canale di frazione Castagnea, a Portula, in cui sono state ritrovate due bombe a mano OD82 risalenti alla seconda guerra mondiale ma all'apparenza in buono stato di conservazione. A scorgerle è stato un ragazzo del posto che stava andando a pesca nel vicino torrente.
Gli ordigni verranno fatti saltare direttamente sul posto forse già oggi
Fonte:
http://www.newsbiella.it/2014/03/11/leggi-notizia/argomenti/cronaca-5/articolo/ritrovate-a-portula-due-bombe-a-mano.html
PS: ovviamente le OD 82, non sono residuati bellici della seconda guerra mondiale g.l.

lunedì 10 marzo 2014

Dal cantiere della A14 bis spuntano due ordigni della Seconda Guerra mondiale


Dal cantiere della A14 bis spuntano due ordigni della Seconda Guerra mondiale
Rinvenuti ancora una volta ordigni bellici nel cantiere al lato della A14 bis, vicino all'uscita per Cotignola, nello stesso punto in cui il 25 febbraio era stata trovata una munizione di cannone. Gli operai che stavano lavorando hanno allertato la Polizia stradale, lunedì mattina, quando hanno notato altre due bombe, pare sempre risalenti al secondo conflitto mondiale. Una pattuglia si è portata sul posto isolando e mettendo in sicurezza la zona, in attesa dell'arrivo degli artificieri dell'esercito che si sono occupati di prelevare le bombe.

Fonte::http://www.ravennatoday.it/cronaca/dal-cantiere-della-a14-bis-spuntano-due-ordigni-della-seconda-guerra-mondiale.html

domenica 9 marzo 2014

A Cala Gonone brillano ordigni della seconda guerra mondiale


Durante un immersione di routine, alcuni sommozzatori del Diving Cala Gonone, nei pressi del relitto della motonave Nasello affondata nel 1943 a Cala Luna, hanno individuato degli ordigni bellici. I sub hanno immediatamente avvertito le autorità che in seguito, monitorate dalla capitaneria di porto olbiese, hanno fatto brillare gli ordigni. La delicatissima operazione di rimozione e messa a galla degli stessi degli ordigni e la loro distruzione, è stata resa possibile grazie al Nucleo Sdai della Marina Militare di base a La Maddalena, costituito da Palombari/artificieri comandati dal Sottotenente di Vascello Gabriele Paparo. Dopo il successo dell’operazione, la motonave Nasello è di nuovo a disposizione dei dub che ne vogliano esplorare i tesori nascosti.
Fonte:
http://www.olbia.it/la-guardia-costiera-di-olbia-fa-brillare-ordigni-bellici-a-cala-luna/

Morolo, ordigni bellici rinvenuti sulle rive del Sacco


Due ordigni bellici inesplosi sono stati rinvenuti ieri mattina sulle rive del Sacco a Morolo. Le bombe sono state scoperte da alcuni operai durante la bonifica del sito. Immediatamente sono stati contattati i carabinieri che giunti sul posto hanno transennato l'area. Tra domani e dopodomani interverranno gli artificieri per far brillari i due ordigni.
Fonte:
http://ciociarianotizie.it/popup/?url=http://www.ciociariaquotidiano.it/feed-attualita/item/13851-morolo