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sabato 3 gennaio 2015

Brema e dintorni, nel 2014 rinvenute e distrutte 28 bombe d’aereo. Stesso 2014 nello Stato di Berlino eliminati 54 tonnellate di ordigni bellici


BORKUM / HANNOVER: NVZ-online raccoglie il resoconto della bonifica bellica portata a termine in Bassa Sassonia nel 2014 e non manca di ripetere quanto il Mare del Nord sia una vera discarica bellica e chimica inesplosa. Gran parte del lavoro è preceduto da una attenta analisi delle 150.000 foto aeree scattate durante e dopo le numerose incursioni aeree subite dalle grandi e piccole città dello Stato tedesco, tuttavia gli esperti di Hannover e Brema non possono (come potrebbero), fare una stima di quanto materiale inesploso possa celare un territorio massicciamente attaccato dai cieli durante la seconda guerra mondiale. Brema per esempio, aggiunge il cronista dell’NVZ è nella triste graduatoria delle città martiri la 7 ° città più colpita nell’ultima guerra mondiale: 100.000 bombe ad alto esplosivo e un milione di ordigni incendiari. E visto che una considerevole percentuale di tali ordigni per svariate ragioni, a quei tempi non sono esplosi, si potrebbe ipotizzare che il territorio della sola Brema possa nascondere più di 13.000 ordigni inesplosi.  Ma non solo Brema, altre città come Emden e Wilhelmshaven, Osnabrück, Hannover, Braunschweig, Peine, Salzgitter e Wolfsburg e tante, ma tante altre. Nel 2014, in Bassa Sassonia, mediante lavori di bonifica bellica sono state rinvenute 42 bombe d’aereo d’ogni tipo e peso, a Brema 28 e tutte ad alto potenziale. Sempre l’NVZ evidenzia l’emergenza subita dai cittadini di Seelze, nel settembre 2014 allorquando i tecnici rinvengono e disinnescano una bomba da 1340 chilogrammi.  Non è un lavoro complicato eliminare ordigni bellici, ma neppure semplice, infatti nel 2010 un grave incidente avvenuto a Göttingen uccide tre addetti ai lavori. Ma il pericolo residuati bellici in realtà si proietta su inconsapevoli cittadini, infatti l’NVZ, cita (un esempio per tutti ) il mortale incidente avvenuto a Hoyerhagen, quando un residente inserisce nel forno un tronchetto di legna contente al suo interno una granata sparata ai tempi della guerra mondiale. Ancora peggio a Berlino città e territorio, infatti nel 2014 sono state rinvenute, nel mezzo di operazioni di bonifica bellica 54 tonnellate di residuati inesplosi. Dal secondo dopo guerra sono stati individuati 1,8 milioni di ordigni ancora efficienti. Difatti in città non è possibile procedere a scavi non preceduti da bonifiche belliche suggerite e supportate (sempre a tutela di lavoratori e cittadini) dal Senato stesso.  Bombardamenti, tattici, battaglie campali, avanzate, ritirate, non esiste un luogo dove poter affermare con indiscussa certezza: qui non ci sono residuati bellici. Foto aeree, metal detector, ogni giorno i tecnici berlinesi prestano alla comunità la propria opera. Stesso discorso in Sassonia bombe d’aereo e munizione interrate. Nel 2014 sono state disinnescate e distrutte dodici bombe d’aereo nella sola località di Dippoldiswalder brughiera poco distante da Dresda e distrutte nell’intera Sassonia  complessivamente 4,9 tonnellate di residuati bellici inesplosi. Nel contempo il Distretto smaltimento ordigni bellici di Brandeburgo saluta dopo 42 anni di servizio un suo autorevole collaboratore, Horst Reinhardt, 63 anni si ritira in pensione. Tuttavia, le sue parole, i suoi insegnamenti  continueranno ad aleggiare tra i giovani colleghi in servizio:<mai adagiarsi tra le braccia della routine, mai distrarsi dai bib, bib, ogni errore piò essere l’ultimo>. Anche il servizio eliminazione ordigni competente nel territori della Sassonia-Anhalt quest’anno è stato maggiormente impegnato rispetto agli anni precedenti. Lo afferma il direttore dei nuclei Eod, il dott.  Torsten Kresse, tuttavia il funzionario denuncia una ridotto ed insufficiente numero di tecnici in servizio:    <Siamo al limite, ma dobbiamo farlo>.  I nuclei dello Stato nel 2013 hanno rinvenuto e distrutto 51 bombe d’aereo, nel 2014 il numero di tali residuati bellici rinvenuti è di gran lunga aumentato, ma le risorse umane no. 
(archivio)


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