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lunedì 26 gennaio 2015

I due artificieri fuori pericolo Saranno interrogati


di Paola Calvano
Stanno meglio e presto saranno ascoltati dai magistrati i due dipendenti della Sabino esplodenti rimasti feriti venerdi a Noceto (Parma) in contrada La Vigna mentre completavano il processo di demilitarizzazione di alcuni residuati bellici. Una esplosione improvvisa li ha colpiti ferendo entrambi in modo grave. Una delle due vittime ha 42 anni ed è di Vasto. Ha riportato una grave ferita ad un gamba ed è stato sottoposto ad intervento chirurgico d'urgenza. Ora è in osservazione nel reparto di rianimazione dell'Ospedale Maggiore. L'uomo ha contattato la famiglia tranquillizzandola. Amici e conoscenti tirano un sospiro di sollievo. La degenza sarà lunga ma l'uomo non è in pericolo di vita. Ferite agli arti superiori e al volto sono stati invece riscontrate all'altro operaio, residente a Napoli ricoverato nel reparto di maxillo-facciale. Su quanto successo indaga la Procura militare di Verona competente in materia. Gli investigatori hanno già ascoltato le dichiarazioni di persone che al momento dell'esplosione erano in fabbrica. Ieri la fabbrica è stata visitata anche dagli ispettori del ministero della Difesa. L'incidente è avvenuto durante la movimentazione degli ordigni. Il rappresentante legale della Sabino, Gianluca Salvatore ha rilasciato alle agenzie di stampa notizie rassicuranti sulla salute dei suoi lavoratori. La dinamica dell'incidente appare chiara ma ci sono diversi punti da chiarire. Lo faranno gli stessi protagonisti della disavventura che fortunatamente ha avuto esiti meno drammatici di quanto si era temuto in un primo momento. I sindacati hanno diffuso un nota durissima invocando maggiori garanzie di sicurezza e tutela dei lavoratori dello stabilimento. «Sulle procedure di sicurezza, non sono mai stati dati chiarimenti» , scrivono le organizzazioni sindacali di categoria. «Lo scoppio del 23 gennaio», annotano, «ha dato luogo ad un forte boato, udito anche nella vicina frazione di Costamezzana. Pur essendo ancora tutta da ricostruire, la vicenda solleva comunque inevitabilmente, ancora una volta, la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tanto più dal momento che si parla di un contesto in cui si trattano materiali esplosivi. Contesto reso più ‘sensibile' dal fatto che, oltre ai circa 65 dipendenti statali diretti (tra impiegati e operai), all'interno dello stabilimento opera un gruppo di 6 lavoratori della "Esplodenti Sabino" di Casalbordino". Fonte: http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2015/01/25/news/i-due-artificieri-fuori-pericolo-saranno-interrogati-1.10739214
ilcentro.gelocal.it

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